La prima volta delPad Popov «E io vorrei vincerle tutte...» L'intervista Il manager russo assicura «Per me è un onore far parte di questa società Ci saranno nuove persone» Ora ha anche un volto. Roman Popov, manager russo, amministratore unico della Pallacanestro Cantù ha fatto la sua pri-ma apparizione pubblica al Pala-BancoDesio, per la prima ufficiale della squadra nei preliminari di Champions League. Un manager in scarpe da ginnastica, per semplificare, lontano dallo stereotipo del dirigente incravattato. Vestito sportivo, tifo contenuto, era in prima fila per assistere alla partita. E ha anche parlato della squadra e del suo lavoro nella Pallacanestro Cantù: «È un vero onore poter far parte di questa società, la migliore in Italia per calore e passione dei tifosi. Sono davvero rumorosi, nel senso migliore del termine». Popov sembra avere le idee chiare: «Lavoriamo perfar sì che i giocatori possano esprimersi al meglio in campo e per noi questo è un grande impegno. Per ora posso dire che c'è grande passione in tutto quello che facciamo e sono sicuro che arriveranno grandi risultati». Quanto può essere importante per la società l'ingresso di Cantù in Europa? «Ogni partita per noi è importante, ogni sfida, ogni competizione, che si chiami campionato, Champions League, Coppa Italia Le vorrei vincere tutte...» Operativamente, Popov annuncia possibili nuovi ingressi in società, alcune pedine per completare l'organico: «Ci sai-anno nuove persone, ma per oraprefe-risco non dire il loro nome e quali mansioni avi-anno». Apochi metri, l'indimenticata Eszter Ujvari, ex giocatrice di quella gloriosa Comense che vinse lo scudetto nel 2003/04, l'ulti- mo della sua storia in Al. Era con il marito, Jeno Csiszàr, console ungherese a Milano e con i figli, piccoli pallanuotisti della Como Nuoto. E sugli spalti? Si sa, la Cop-panel basket ha tradizionalmente meno appeal rispetto al campionato, figuriamoci nei preliminari e in una partita non ancora decisiva. AT'PalaBancoDesio" c'erano ieri moltibuchi, 1822 gli spettatori totali. Non pagavano gli abbonati della primissima ora sconto per quelli della seconda fase. Ma il sostegno non è mancato. Nemmeno per lo Szolnoki, con una cinquantina di rumorosi tifosi assiepati nel settore loro riservato. Domani i colleglli cantorini faranno altrettanto: esaurito il pullman che partirà alla volta dell'Ungheria - in partenza stasera -, almeno dodici ore di viaggio in nome di unapassione. E c'è anche chi andrà in trasferta in aereo e auto. Per gli Eagles sarà la prima trasferta europea- dop