Basket Addio Grande Bob Cantù lo saluta vincendo in Coppa Lienhard, simbolo della Grande Cantù, scomparso a 70 anni. I ricordi dell'americano-brian-zolo. Lutto albraccio in Cham- pioilS SERVIZI ALLE PAGINE 62-63 ~Hr  ¦v >V ¦ Bob Lienhard 1948-2018 Cantù piange lamorte del grande Lienhard L'americano brianzolo Il lutto. Dopo una lunga malattia, si è spento a 70 anni Dal 1970 ha vissuto sempre nella nostra provincia Ha conquistato uno scudetto e cinque coppe europee FABIO CAVAGNA DINO MERIO CANTÙ Il nostro Bob è "salito in cielo". Così il basket italiano e la Pallacanestro Cantùpiangono la scomparsa di Robert "Bob" Lienhard, deceduto ieri mattina dopounalungamalattiaAveva70 anni, gli ultimi 48 dei quali vissuti tra la Brianza e Como - nel capoluogo si era trasferito nel 2008 a seguito, appunto, della malattia («altrimenti il mio cascinale sul poggio in via Volturno non l'avrei mai lasciato» aveva confidato) -. EragiuntoinfattiaCantùdaNew York subito dopo il college, a 22 anni, e dalla nostra terra non se n'era più andato dopo avervestito i coloribiancoblù dal 1970 al 1978, segnando 3.354 punti e contribuendo a far vincere al club tre Coppe Korac, una Coppa Intercontinentale, due Coppe delle Coppe oltre allo scudetto del 1975. Uno "scarto" di Milano «Ho vissuto 18 anni a New York, 4 adAthensinGeorgiae38aCantù. Sono nato nel Bronx ma mi sento canturino sino al midollo» amava dire. Curioso il suo approdo alla Pallacanestro Cantù. Aprile 1970: il Simmenthal Milano è in cerca di pivot da inserire per la stagione che verrà Organizza quindi una settimana di provini al Palalido con alcuni giocatori sbarcati dagli Stati Uniti. Tra questi un giovane sconosciuto di 208 cm, timido negli atteggiamenti ma combattivo sotto canestro. Dopo aver effettuato tutta la settimana di allenamenti, torna a New York, dove è nato e cresciuto, in attesa di una risposta dapartedellasocietàmi-lanese. Purtroppo, dopo qualche giorno, il suo agente gli comunicherà che il Simmenthalgli aveva preferito Art Kenney. Quando ormai aveva deposto il pensiero per una carriera in Italia, ecco il destino compiersi con un'altra telefonata del suo agente chegli comunicava che laPallaca-nestro Cantù era interessata alui. Il perché è presto detto: durante la settimana milanese il Simmen-thal aveva incontrato in un'ami-chevoleproprioCantùpersaggia-re le qualità deipotenziali pretendenti. E a Cantù era piaciuto parecchio quello che sarebbe stato poi uno "scarto" del Simmenthal. Da lì otto stagioni in maglia Forst e altrettante sotto laguidadi un unico allenatore: Arnaldo Tau-risano. Lienhard già nel 2006 avevari-schiato la vita acausa di un disseccamento dell'aorta: 13 ore e mezza di operazione, sei giorni in rianimazione, otto mesi di riabilitazione. « Posso dirlo, sono un miracolato - confessava -. Il chirurgo mi ha confidato che nell'80% di casi come questi non si arrivaneppure in ospedale. E che una volta lì avevo un'ora di vita». L'invalidità Era stato così costretto ad abban- donare il lavoro che svolgeva ormai da diversi anni nello studio Corrado. «O smetti di lavorare oppure io smetto di curarti mi aveva intimato il medico - ricordava Bob -.Avevo chiesto l'80% di invalidità proprio per continuare con l'attività, ne hanno accertata il 100%. Sì, dal 2008 sono un invalido tota-le.Nonpossopiùpermetterminé di agitarmi né di stressarmi». In un comunicato, laPallacane-stro Cantù (che ieri in Ungheria ha chiesto e ottenuto di giocare con il lutto sulle maglie), esprimendo tristezza, ha definito la sua scomparsa«unaperdita dolorosa per i tifosi canturini e non solo». Bob Lienhard, canturino d'adozione scomparso ieri a 70 anni: era malato da tempo - CHARL