LARRY BROWN. Il coach-guru americano tra sogni e realtà "Avrei voluto avere più tempo per allenare ma faremo bene lo stesso" "Voglio portare la Fiat in Eurolega Il talento non basta mi devono ascoltare" INTERVISTA DOMENICO INTAGLIATA Ha vinto tutto, coach Larry Brown. E ha un sogno: portare Torino in Eurolega. « Perché no? Stiamo per trasferirci al Vela, un'arena meravigliosa degna dei migliori palcoscenici. E abbiamo una squadra che, se avrà dalla sua la salute, se la giocherà alla pari con chiunque». State però per mettervi alle spalle un'estate un po' folle, no? «Non siamo mai stati al completo, ma me ne sono fatto una ragione: va bene così» Dopo quasi un mese di basket italiano, che impressioni ne ha ricavato? «Abbiamo giocato cinque amichevoli e sono rimasto colpito dal livello sia degli avversari sia degli allenatori. Avrei voluto avere più tempo per allenare, ma faremo bene». Che tipo di basket ha in mente? «Il mio curriculum dice che raddoppieremo spesso e che in attacco non useremo tanto il tiro da tre: nella mia carriera, però, ho anche allenato squadre capaci di segnare tan- to. Non abuseremo del tiro da dietro l'arco, ma tutti i nostri esterni lo potranno prendere al pari di Wilson e Rudd. In linea di massima, preferisco comunque un basket che ci permetta di arrivare vicino al ferro per trovare tiri facili». Strada facendo, è nata una Fiat con vari giocatori che hanno già esperienza europea. «La qual cosa ci aiuterà». Quali le sorprese di queste prime settimane? «Delfino e Anumba. Il primo non pare avere 36 anni, sta benissimo E Anumba, classe 1997, si è sempre dimostrato molto disponibile». Quando la squadra sembrava completa, avete preso Victor Rudd: perché? «Intanto va detto che Wilson ha delle "escape" per accettare offerte di squadre Nba o Euro-lega. Né va dimenticato che Okeke avrà una visita medica il 26: speriamo arrivi il via libera per tornare a giocare, ma intanto va usata cautela. Quanto a Rudd, voleva giocare per noi e il suo valore non si discute: grazie al suo arrivo, abbiamo sistemato il reparto lunghi in maniera definitiva». Adesso però avete sette giocatori extracomunitari: in Supercoppa e campionato, uno dovrà stare seduto. «Intanto sono contrario a regole che impongano restrizioni sulla base dei passaporti. Stojanovic ha nel frattempo finalmente cominciato ad ascoltare un po' di più quello che gli viene detto: dopo di che, visto che gli acciacchi non mancano, per adesso andiamo avanti così. Non credo però andremo avanti così a lungo: prossimamente sceglieremo i sei stranieri. Speriamo di non essere costretti a tagliare qualcuno causa infortunio». Ecco, Stojanovic: è lui il più indiziato a fare le valigie? «Qui si gioca un basket complicato, bisogna avere la voglia di migliorare. Il talento non basta ed è un discorso che vale per lui ma anche gli altri giovani come Carr e Cotton: devono applicarsi e non pensare che tutto sia loro dovuto, ascoltando e imparando dai compagni più anziani». Questa Fiat vale i playoff? «Incrociando le dita sul futuro di Okeke, credo che quando saremo tutti abili, arruolati e allenati, potremo giocarcela con chiunque: non dovessimo qualificarci per i playoff, ne sarei devastato». Lei ha appena compiuto 78 anni, ma ha un'energia incre- dibile: dove la trova? «Io in palestra mi diverto, non lavoro mai. Adoro insegnare. In questi giorni abbiamo fatto tanti 5 contro 0: vero che non avevamo sufficienti giocatori per giocare 5 contro 5, vero anche che preferisco spiegare tutto fino alla noia. Seguiteci». fe) BY IC ND ALCUNI DIRITTI RISERVAI I LARRY BROWN ALLENATORE FIATT0RIN0 m Mi hanno sorpreso Delfino e Anumba, il primo non sembra avere 36 anni, l'altro è molto disponibile Andiamo avanti con /stranieri. Stojanovic ha cominciato ad