Il general manager analizza il torneo di Monfalcone e parla del campionato che sta per cominciare Ghiacci: «Alma solida, Strautins bravo Ma attenti, la serie A non ammette errori» L'INTERVISTA Raffaele Baldini /Trieste Trieste vince il "Torneo di Monfalcone" regolando prima la De Longhi Treviso e poi la GSA Udine. Con il General Manager Mario Ghiacci viene fatto un nuovo punto della situazione, prima del torneo di Sassari ma soprattutto a due settimane dall'inizio del campionato con l'esordio del 7 ottobre contro la Virtus Bologna. L'impressione che nell'approccio alla sfida finale con Udine ci sia stato il primo, isolato, segnale di presunzione del gruppo. Concorda? «No, non sono d'accordo. L'inizio contro Udine deve essere letto come la seconda partita in 24 ore, dopo una sfida di livello contro Treviso. Non è facile riprendere la concentrazione a distanza di così poco tempo, giocando contro la compagine di coach Cavina, la più in forma della serie A2 in questa pre-season. Il diesel visto domenica sera quindi è figlio di due situazioni: semifinali con avversarie di diverso lignaggio (Udine ha liquidato il KK Skrljevo in un tempo) e GSA in condizione di forma smagliante». Il gruppo sembra consolidarsi sempre più, ora con l'argento vivo di Arturs Strautins apparso inserito nei meccanismi di squadra... «Strautins è venuto a Trieste con gli stessi presupposti di Giga Janelidze; un giovane talento che ha leggermente rallentato il suo percorso di crescita, anche per episodi sfortunati, pronto a rilanciarsi in un ambiente che gli dà fiducia, prova ne sia il contratto triennale blindato. La tecnica e la personalità del ragazzo non sono in discussione, si tratta di far metabolizzare il nuovo ruolo nell'Alma Trieste (complemento), diverso da quello ricoperto ad Orzinuovi (terminale decisivo) la scorsa stagione. Contro Udine il ragazzo ha capito quello che può dare e quello che può ricevere; se sfrutta l'occasione, può diventare un giocatore importante anche in Al». Fra tutti gli effettivi, l'unico un po' in difficoltà appare JustinKnox. Questione di forma? «Sicuro. E' stato fermo praticamente tutta l'estate per l'operazione alla spalla sini- stra, ha ritardato l'arrivo in città di una settimana per colpa del visto, gioco forza paga un gap fisico rispetto ai compagni. Nella valutazione di Knox, bisogna sempre pensare a 7 giorni in meno di lavoro». Tanti complimenti, un impianto credibile di squadra. Come si evita un brusco ritorno alla realtà con la prima di campionato? «Fammi indovino e ti farò ricco...siamo all'interno del tipico discorso di chi si affaccia alla massima serie. La prima partita diventa paradossalmente decisiva: se vinci stai tranquillo in vista di quella dopo, se perdi entri in pressione perché quella successiva è ancora più dura. Insomma in serie A non c'è scampo, c'è pochissimo margine di recupero. Una cosa son certo, la sconfitta al torneo di Parma con la Virtus Bologna ci ha fatto benissimo». Qualche sorpresa vedendo il precampionato delle altre? «Brindisi. Onestamente per quello che sta facendo vedere sembra aver già trovato un ottima chimica di squadra. Attenzione però, dal 7 ottobre tutto quanto viene rimesso in discu