PALLACANESTRO SERIE A STASERA AMICHEVOLE DI LUSSO AL PALACARRARA CONTRO REGGIO EMILIA: PALLA A DUE ALLE 20.30 LA ORIORA DOVREBBE ESSERE AL COMPLETO «lo condottiero? E' normale per un play» OriOra Johnson: «Abbiamo una squadra con giocatori esperti e giovani che può far bene» PRESENTAZIONE Kerron Johnson è, secondo coach Ramagli, «un condottiero» Maurizio Innocenti ALESSANDRO RAMAGLI ha definito Kerron Johnson «un condottiero» e il riferimento non è solo al suo ruolo in campo, il play è colui che guida la squadra, ma anche alle sue qualità di uomo dotato di carisma e personalità. «Sapevo che il coach aveva grandi aspettative su di me - dice Johnson - e sul mio ruolo. E' vero il play è quello che deve togliere le pressioni agli altri e prenderle su di sé. E' una sfida ed io sono contento di averla accettata». Tra un allenatore e il suo play da sempre c'è un rapporto stretto perché è il giocatore che esprime la sua volontà, che lo rappresenta in una sorta di continuazione tra lui e la squadra. Al play vengono consegnate le chiavi del gioco è lui che detta gli schemi e che ha il compito di far girare al meglio i compagni. «Sono stato tra i primi giocatori che sono stati scelti - prosegue Johnson - e ho parlato molto con il coach che mi ha spiegato quali giocatori erano nel mirino e che tipo di squadra aveva intenzione di costruire e mi ha fatto piacere che mi abbia coinvolto. Alla fine sono arrivati giocatori importanti alcuni hanno vinto tanto, altri hanno esperienza anche a livello europeo e c'è un gruppo di ragazzi che hanno voglia di emergere. Diciamo che ci sono le potenzialità per fare bene e se lavoriamo duro tutti insieme possiamo toglierci delle soddisfazioni». JOHNSON ha toccato un tasto importante ovvero la costruzione della squadra. Un quintetto di stranieri esperti e un pacchetto di italiani in cerca di un posto al sole. Al riguardo ci sono due scuole di pensiero. C'è che pensa che avere un gruppo formato da giocatori esperti e giovani che hanno voglia di fare sia un mix perfetto perché quest'ultimi giocando senza troppa pressione possono esprimersi al meglio. Altri credono che l'inesperienza dei giovani possa costituire un limite e un grosso rischio. «Entrambe i punti di vista sono corretti - dice il play della OriOra - I nostri giovani però hanno tutti grande voglia di fare bene e quando parti con l'atteggiamento di chi non ha paura e spera che dando il massimo qualcosa possa tornare indietro è il modo migliore per approcciarsi. I nostri giovani hanno fatto vedere di essere ragazzi che lavorano duro e dev