E Pashutìn lo promuove «Intelligente e di qualità* Evgeny Pashutin e Davon Jefferson, altro giocatore arrivato in corsa Basket Per il nuovo arrivato ci sono solo buone parole dal coach canturino «Giocatore con fisicità» Se l'innesto di Davon Jefferson ha cambiato volto al quintetto della Red October - i numeri sono lì da guardare, in termini di rimbalzi, punti e qualità -, l'arrivo di Andrea La Torre aumenterà certamente il peso specifico della panchina. Non solo: La Torre ha portato più competizione interna negli allenamenti e, con Parrillo fuori servizio, serviva un giocatore che desse anche sostanza al lavoro settimanale al "Toto Caimi". Tutte considerazioni che sono state fatte e che hanno pesato nella scelta del giocatore. La guardia-ala mancina, nella pas- sata stagione con la maglia di Udine prima e quella di Rieti poi, sembra aver quindi convinto tutto lo staff tecnico canturino nei pochi giorni passati in campo a Vighizzolo. Ora non resta che vederlo all'opera anche in campo in una gara ufficiale, pervedere quanto effettivamente possa essere utile alla causa canturina. E, considerando anche la durata del suo contratto, certamente si tratta di una scelta di prospettiva: non per forza dovrà essere un elemento determinante nell'immediato, gli si darà il tempo per crescere e affermarsi. Coach Evgeny Pashutin ne ha apprezzato - e si sa quanto il coach ami questa caratteristica - la spiccata versatilità della nuova pedina: «Andrea è un giocatore capace di ricoprire più ruoli grazie alla sua notevole fisicità. Ha una corporatura non comune per una guardia, che gli permette di ricoprire stabilmen- te anche la posizione di ala. Parliamo di una guardia di oltre due metri fisicamente molto forte, capace di cambiare su avversari di tutte le taglie». Non inganni la sua altezza, fattore che non sembra limitarlo nei movimenti in attacco e in difesa: «È agile a tal punto da riuscire a tenere difensivamente una guardia, così come, se necessario, è in grado di marcare entrambe le ali avversarie. È un giocatore intelligente. Ci darà una grande mano, soprattutto per allungare le rotazioni, acquistando dunque maggiore qualità». Senza Parrillo infortunato per un mese, la squadra può comunque essere sempre competitiva. E, anche quando "Sasà" tornerà abile a arruolabile dopo l'infortunio alla caviglia - non prima di fine novembre, il giocatore sta affrontando le terapie del caso -, La Torre aumenterà inevitabilmente la qualità della panchina (a farne le spese potrebbe essere Pappalardo) e darà a Pashutin la possibilità di dare più respiro al roster: «Adesso -conclude il tecnico russo - abbiamo più chance di essere aggressivi per tutti i 40 minuti, a maggior ragione con Parrillo fuori per infortu