«Non siamo ancora al livello della Reyer» Esposito guarda lontano Il coach Dinamo: «La differenza è nella solidità mentale Servono tempo e lavoro ma il bicchiere è mezzo pieno» di Mario Carta » SASSARI Se fosse calcio un allenatore banale avrebbe detto: «Meritavamo il pari. E che peccato quel palo all'ultimo secondo». Invece è basket, e coach Esposito è tutto meno che banale. «Sarà che sono ottimista di natura, sarà che difendo i miei giocatori ma vedo il bicchiere mezzo pieno, anche se c'è ancora tanto da lavorare». Coach il tecnico della Dinamo incassa il primo ko interno stagionale. Con un sorriso dritto. Lo dicono anche i numeri, che si equivalgono la sua Dinamo e Venezia, tanto che alla fine la valutazione di squadra dei biancoblù è superiore a quella dei vincitori. La spiegazione è semplice: «La differenza l'hanno fatta le giocate di classe di Daye e I Iaynes nei momenti chiave e la solidità mentale del gruppo. Quella di Venezia, consolidato da un lungo tempo di conoscenza, e quella dei miei che invece sono assieme da appena tre mesi e hanno anche un coach nuovo. Se fossimo già ai loro livelli sarei Nostradamus e parlerei di scudetto, invece so che ci servo- ¦Banci1 WSarC Coach Esposito parla con Polonara, ieri il migliore dei suoi giocatori no tempo e lavoro ma siamo sulla buona strada per passare da buona squadra che può giocarsela con tutti a squadra che può dire la sua contro quelle di primissima fascia come Milano, Avellino e Venezia che ora ci sono superiori». Esposito sottolinea però come la mentalità vincente stia prendendo forma, tanto da aver prodotto una possibile vittoria con il tiro del supple- mentare fra le mani, e spiega che «fin che abbiamo eseguito il piano partita siamo stati sopra», ma «0 rammarico è la perdita di fiducia sulle magie dei loro talenti». Sulla tattica si lavora, sulle difese anche, la solidità mentale invece si costruisce col tempo e i risultati. «Ma