Super Vuelle: 103 di queste notti Il posticipo Trieste asfaltata, tutto facile: sopra quota cento dopo anni Vuelle Alma VUELLE PESARO: Blackmon 21, Mc-Cree 30, Artis 19, Murray 5, Conti 2, Giunta 1, Ancellotti 4, Morgillo, Mo-naldi 1,Shashkov 8, Zanetti, Mocke-vicius 12. Ali. Galli. ALMA TRIESTE: Coranica, Peric 9, Fernandez 17, Schina, Wright 15, Strautins 10, Deangeli ne, Silins, Cavaliere 5, Knox 12, Mosley9, Cittadini ne. Ali. Dalmasson. Arbitri: Biggi, Boninsegna e Bori-giorni. Note - Parziali: 22-21, 46-37, 71-53. Tiri liberi: Pesaro 27/33, Trieste 15/20. Tiri da tre punti: Pesaro 8/16, Trieste 8/30. Rimbalzi: Pesaro 42, Trieste 34. Usciti per falli: nessuno. Infortunio a Fernandez al 38'. Spettatori: 3.869 ¦ Pesaro ERANO ANNI che il cubo luminoso dell'Adriatic Arena non scriveva un numero a tre cifre. Valicata quota 100, il che racconta già di una vittoria larga, netta, finalmente rilassante per un pubblico abituato a soffrire e che invece ieri sera era già sicuro dei due punti in classifica alla fine del terzo quarto, con gli avversari già abbastanza rassegnati e i baby Giunta e Morgillo ad assaggiare il parquet della serie A per un minuto e mezzo di gloria. Cedro Galli trova la quadratura a metà del 2° periodo, dopo aver patito parecchio nel pri- ln scioltezza Gara chiusa al terzo quarto, finalmente un successo senza sofferenza mo, con i suoi quasi intimoriti sul piano dell'atletismo e dell'aggressività. Tanto che l'impatto non è dei più confortanti (12-18 al 7') e il clima al palazzo rimane soft, fino a che non si accende Me Cree con una folata irresistibile che apre squarci profondi nella difesa triestina: finalmente quello che dovrebbe essere il leader del gruppo capisce che coi mezzi che ha non si deve accontentare del tiro da fuori e regala una gamma di movimenti da lustrarsi gli occhi. Allora la squadra prende fiducia, si distende in velocità e risale fino ad impattare (21-21), poi mette la freccia. Non si farà più riprendere la Vuelle e Quando a due minuti dall'intervallo il 'bimbone' russo infila la tripla dalla luna viene giù il palazzo: perché i tifosi a Pesaro sanno riconoscere quando uno ha la classe e lui a 18 anni mostra già le stimmate del giocatore che sarà. E' PROPRIO la sua bomba (41-35) ad aprire il momento più esaltante del 1° tempo, quando un 'quin-tettone' inedito con Murray da guardia e McCree di fianco a Sha-shkov come ali mettono al muro Trieste, che fin lì aveva dato parecchio fastidio coi suoi lunghi. In particolare Mosley, più esplosivo di Mockevicius, dominando a rimbalzo offensivo aveva restituito spesso palla ai suoi per un secondo tentativo. Ma una volta trovata la chiave del match, Artis non si accontenta e butta giù la porta con un inizio devastante di ripresa che mette alle corde Trieste, che qui era attesa molto più in palla perlomeno sul piano dell'intensità. Invece, sarà per Silins acciaccato (spalla) e Sanders ai box, Dalmasson vede i suoi squagliarsi piano piano come una candela. Wright e Peric dopo un inizio baldanzoso scompaiono, Strautins rimane sin troppo ai margini, Silins è inoffensivo. E non basta la mano fatata di Fernandez - che nel finale uscirà dopo una crania-ta sul parquet che fa entrare in campo i volontari della Croce Rossa - a tenere in vita i suoi. Evidentemente, la sconfitta di misura a Brescia non era stato un fuoco fatuo e forse questa squadra, se avrà v