Il dopopartita L'ala americana si gode il successo dopo le difficoltà»: «Nelle ultime cinque gare non ho giocato come so» McCree: «Volevo riscattarmi a tutti i costi, ce l'ho fatta» ¦ Pesaro IL GIRO DI CAMPO tra gli applausi del pubblico è la giusta fotografia della serata. La Vuelle sorride, nel primo monday night della stagione con il suo migliore in campo Erik McCree, autore di 30 punti: «Sono convinto che stiamo crescendo tanto - spiega - perché lavoriamo duramente anche in allenamento, e i risultati cominciano a vedersi. Nelle ultime cinque partite non ho giocato come sapevo fare, in questi giorni mi sono guardato allo specchio e mi sono detto che d'ora in poi avrei dovuto dare il massimo per questa squadra. Abbiamo trascorso una settimana con molta rabbia, il risultato di Brescia non l'abbiamo digerito: io non vedevo l'ora di scendere in campo per riscattare la mia prestazione e far vedere a tutti quello che sapevo fare. Avevo bisogno di reagire perché quello che ho dimostrato fino a qui non era abbastanza. A Pesaro sto bene, è la città che fa per me: non amo la vita movimentata, qui si sta tranquilli, c'è il mare e il cibo è ottimo». Insieme a lui in conferenza stampa anche Paolo Calbini, vice di coach Galli rimasto senza voce dopo la vittoria contro Trieste: «Abbiamo avuto le idee molto chiare, a parte i primi cinque minuti forse eravamo ancora un po' tesi perché avevamo ancora in testa la sconfitta di Brescia. I ragazzi sono stati bravi a recuperare subito dopo i primi otto minuti, da lì in poi non abbiamo concesso molto. Il piano partita è stato rispettato alla grande, abbiamo iniziato ad alzare il ritmo: concedendo poco, correndo e difendendo bene». Una vittoria che mancava da circa un mese davanti al pubblico di casa, un risultato che non si vedeva invece da qualche anno. «Era tanto che non si superavano i 100, sintomo che la squadra sta bene e che i ragazzi cominciano a conoscersi meglio». Unico neo, il dato sulle palle perse: 17. «L'ho notato anche io -continua Calbini -, se difendiamo come in questa partita però ti puoi permettere anche qualche palla persa in più, comunque è un aspetto su cui dobbiamo migliorare. Abbiamo coperto bene, mantenuto il ritmo alto e la nostra difesa è stata molto aggressiva». Quattro punti in classifica come Trieste, avversaria di serata: «Speravamo di tenere la partita viva per più tempo - così coach Eugenio Dalmasson - ma Pesaro ha interpretato la partita nel modo giusto fin da subito. Siamo scesi in campo con uno spirito diverso, non siamo stati bravi, questa per me una ferita aperta che sanguina. Non ci alleniamo al 1