I guai in Russia del patron del club alla base della decisione REGALO Rischia di scomparire la Pallacanestro Cantù: Dmitry Gerasimenko ha detto di non essere più in grado di andare avanti ed è pronto a regalare la squadra. A PAGINA 13 Moscardi Dmitry Gerasimenko shock: «Regalo Cantù Non posso più mantenere la società» I guai in Russia del patron del club hanno portato alla drastica decisione Un patto tra dirigenti, collaboratori, staff tecnico e squadra. Tutti assieme per superare questa fase drammatica nella storia della Pallacanestro Cantù in attesa della gara con Pesaro dove, viste le circostanze, è annunciato il pieno di tifosi, pronti a sostenere la squadra e a gridare il loro orgoglio. Confermando le voci giunte dalla Russia relative a seri problemi riguardanti la sua azienda di acciai, la Red Oc-tober, ieri Dmitry Gerasimenko, patron del club brianzolo, ha comunicato di non essere più in grado di andare avanti e ha fatto sapere di essere disponibile a regalare il suo pacchetto azionario a chi volesse subentrare e garantire continuità al club. «Cari amici di Pallacanestro Cantù - dirigenti societari, staff tecnico, giocatori, sostenitori, appassionati tutti - mi corre l'obbligo di informarvi che la mia azienda Red October Volgograd è stata sottoposta a sequestro, che definirei esproprio da parte di alcuni esponenti go- vernativi della regione di Volgograd e della sua Agenzia delle Entrate - ha scritto Dmitry Gerasimenko - attraverso la formula del fallimento con relativo curatore, senza che vi siano pendenze o debiti nei loro confronti». «Ciò determina l'impossibilità contingente da parte mia a mantenere la società Pallacanestro Cantù - ha aggiunto - Confido nel fatto che si risolvano in fretta i problemi. Mi rimbocco le maniche per trovare una soluzione adeguata alle aspettative della squadra e mie personali e mi appello alla volontà di tutti coloro che amano Pallacanestro Cantù al fine di dare continuità all'attività, mettendo sul mercato la mia partecipazione azionaria a costo zero». Una notizia shock; in società subito è stata convocata una riunione tra i dirigenti e i collaboratori, a cui ha fatto seguito un ulteriore comunicato. «Si è deciso di comune accordo di mantenere - non solo in egual misura, ma con maggior solerzia - l'impegno necessario a garantire la prosecuzione della gloriosa storia del club», è stato scritto. Roman Popov, amministratore unico di Pallacanestro Cantù, ha tenuto a sottolineare: «Da parte di ognuno di noi c'è la volontà e la determinazione di assicurare il regolare svolgimento delle mansioni quotidiane, al fine di aiutare il club in ogni mo- do possibile con grande passione e tenacia. Siamo uniti, questo è già un buon punto di partenza. Per finire, rivolgo a tutti i nostri tifosi l'invito a stringersi attorno alla squadra, iniziando dalla partita di lunedì sera contro Pesaro. Mai come ora abbiamo bisogno del vostro supporto». E la risposta c'è già stata, con i tifosi mobilitati sui social per riempire lunedì sera il palazzetto di Desio in occasione della gara interna contro Pesaro. Ma non solo. Gli stessi dirigenti hanno poi raggiunto la squadra all'allenamento dove il patto è stato di fatto esteso. Staff tecnico e giocatori hanno garantito il massimo del loro impegno in questa fase così delicata. Fase che ovviamente viene monitorata dalla Federazione e dal presidente Gianni Petrucci, che sarebbe favorevole - sia per la storia di Cantù, sia per la regolarità del campionato di serie A - a far sì che ci sia la continuità della squadra brianzola, anche se in questa fase appare davvero difficile capire quali potrebbero essere gli scenari. C'è anche il rischio, ed è l'ipotesi che nessuno auspica, che Cantù possa sparire. La speranza, ovviamente, è che ci siano personaggi disposti ad investire nella Pallacanestro Cantù, cosa comunque non facile. E tra le tante domande c'è anche quella che riguarda il palasport di Cucciago. Il progetto stava procedendo e negli scorsi giorni in Comune erano state presentate le richieste per procedere nei lavori. Ma quello che è accaduto potrebbe essere, a questo punto, una pietra tombale rispetto alla struttura che avrebbe dovuto sostituire il palasport Pianella. Massimo Moscardi I Le parole «Confido nel fatto che si risolvano in fretta i problemi. Mi rimbocco le maniche per trovare una soluzione adeguata alle aspettative della squadra e mie personali e mi appello alla volontà di tutti coloro che amano Pallacanestro Cantù al fine di dare continuità all'attività, mettendo sul mercato la mia partecipazione azionaria a costo zero» Dal novembre del 2015 Dm