Basket La gloriosa società adesso è nei «Purtroppo potevamo aspettarcelo» Le reazioni. Della Fiori: «Non è una cosa che è nata ieri e, evidentemente, le avvisaglie c'erano già state» Recalcati: «Sono due anni che la situazione ha troppe ombre e io adesso vedo tutto molto difficile» ibi* «-vi WU-»« DI CANTU' B-cc vanni Zampese" Da sinistra, Della Fiori, Recalcati e Marzorati: i tre nostri interpellati sulla crisi che ha investito Cantù Il posto auto di Gerasimenko al vecchio Pianella L'avvicendamento tra Anna Cremascoli e Dmitry Gerasimenko ALESSANDRO CAMAGNI CANTÙ Un duro colpo, per chi questa società l'ha vissuta dall'interno, come una famiglia. Cantù ufficialmente in vendita, anzi, svendita. Le quote di Gerasimenko, il 99%, sono pronte ad essere cedute a titolo gratuito al miglior offerente. Il rischio pare che sia, nella peggiore delle ipotesi, di non riuscire nemmeno a concludere la stagione. «E' difficile così su due piedi provare a dire qualcosa - spiega Ciccio Della Fiori - sicuramente non è una cosa che è nata ieri e, purtroppo, le avvisa- glie c'erano già state. La comtec aveva sempre dato il via libera a Cantù durante i controlli, ma è chiaro che qualche problema temporaneo ci sia stato, se non altro a giudicare da certi tweet dei giocatori». Situazione grave Ora però la situazione sembra nettamente più grave: «In passato si è sempre parlato di voci, che non sono mai facili da soppesare in modo chiaro. Qui invece abbiamo la dichiarazione ufficiale da Volgograd e di Dmirty Gerasimenko stesso, per cui non so, magari passeremo anche questa, ma debbo ammettere che sono più preoccupato del solito». Resta l'amaro in bocca, per una Cantù che non trova pace: «Gerasimenko i suoi soldi li ha messi, è innegabile, però negli ultimi anni siamo spesso finiti sui giornali per problemi societari o fatti negativi, qui, a Cantù, dove certi problemi non sono mai esistiti. Mi piange il cuore, spero veramente che tutto si risolva». C'è chi, forse per averla vissuta dall'interno, la vede in modo ancora più pessimistico: «Questa cosa non è una sorpresa e forse troppa gente ha fatto finta di non vedere per troppo tempo - dice Charlie Recalcati - Sono due anni che la situazione ha troppe ombre e io sinceramente la vedo molto difficile una cessione delle quote, anche a titolo gratuito. La società ha delle pendenze importanti e dei costi di gestione alti, facendo un'analisi, mi sembra difficile anche solo terminare la stagione, di sicuro non ce la faremo con la sola fidejussione». Insomma, siamo solo all'inizio: «Se si iniziano a non pagare i giocatori questi ci metteranno poco a trovare altri lidi, e rischiamo anche di farci bloccare il mercato, sinceramente la vedo dura». Che succederà quindi? «Temo quello che è successo alle altre. Facciamo due nomi? Le bolognesi, Pesaro, Caserta e Siena, purtroppo la lista è lunga, ma non dobbiamo avere paura. Nessuno ci porterà via la nostra storia e la nostra passione se capiterà di fallire dovremo ripartire con un progetto serio e consci del fatto che potremo risalire solo lavorando bene. Speriamo non accada, ma mi sento di dire che, all'attualità delle cose, perlomeno dobbiamo prepararci all'idea che possa succedere». Calma Pierluigi Marzorati è un po' più ottimista: «Innanzitutto non credo ci sia il rischio di non portare a termine la stagione - spiega il Pierlo - tutto sommato c'è la fidejussione e quindi penso che si possa iniziare a ragionare sul futuro, ossia la prossima stagione». Non è detto neanche che i momentanei problemi di Dmitry Gerasimenko non si possano risolvere prima: «E' già capitato, per cui non so, credo che la cosa migliore sia aspettare almeno un po' di giorni per vedere cosa succede, certo, dispiace vedere Cantù così, però credo che l'importante sia ma