Basket: nuove regole e tiratori europei abbattono spesso quota 100 punti Come nell'era Magic Nba, arbitri e stranieri fanno rivivere lo show LA STORIA MIRCO MELLONI 1" a difesa vince i // II titoli' 1,attacco \\ I i vende i bigliet- W J__A ti». Basandosi sull'antica massima dello sport americano, la Nba dovrebbe conoscere un'ondata di popolarità senza precedenti, se non fosse che il basket statunitense ha già completato la globalizzazione planetaria. Un'operazione che iniziò a metà Anni 80 grazie al duello tra Magic Johnson e Larry Bird, Los Angeles Lakers contro Boston Cel-tics, e all'esplosione di Michael Jordan. Ma anche grazie alle partite da 130 punti per squadra che rappresentavano una consuetudine: del resto il telespettatore più distaccato o alla prima visione con la Nba poteva innamorarsi più facilmente di un grande gesto dell'attaccante rispetto a una prodezza difensiva, esaltante soltanto per i palati fini dei più esperti. Gli Anni Ottanta L'odierna Nba ha ritrovato il trend della grande espansione: i 110,5 punti segnati di media dalle trenta squadre (quindi tutte sopra quota 100 punti a partita) rappresentano Limassimo dal 1984-85, che fu caratterizzato dalla finale Celtics-Lakers e dal debutto di Jordan. Questa volta, però, all'esplosione dei punteggi ha contribuito una componente che 35 anni fa era sconosciuta: gli stranieri. La base sono le triple Le squadre hanno adottato uno stile di gioco all'europea, con maggiore circolazione del pallone per indebolire le difese, e il tiro da tre è diventato una risorsa imprescindibile. Rispetto a cinque anni fa, le squadre scoccano il 50% in più di conclusioni dall'arco dei 7,24 metri (che diventano 6,75 negli angoli). Un trend «importato» grazie ai giocatori europei, da Drazen Petrovic a Dirk Nowitzki, fino a Marco Belinel-li, che nel 2014 fu il miglior tiratore da tre all'Ali Star Game. Più tutela per gli attaccanti Movimento del pallone e grandi tiratori: a rendere vincente il trend è stata Golden State, con tre titoli negli ultimi quattro anni. Il boom dei punteggi è nato con la dinastia dei Warriors, e a seguire i californiani è stata Houston, con il capocannoniere James Har-den e un coach formatosi in Italia come Mike D'Antoni. Con buona pace di Draymond Green, leader dei Warriors che ha evidenziato: «Nessuno considera più la difesa una priorità». Neppure gli arbitri, ai quali sono state raccomandate interpretazioni a protezione di chi attacca. Del resto, i match dominati dalle difese avevano fatto abbassare l'audience televisiva, e si sa quanto la Nba sia sensibile all'umore dei milioni di clienti in tutto il mondo. Per questo il vintage Anni 80 è tornato di moda...  30 Tutte e 30 le squadre della Nba segnano almeno 100 punti di media. Nel 2013-14 erano 17. IL Tanti sono I giocatori che tirano da tre punti con almeno il 45%, media che indica l'eccellenza. Cinque anni fa erano soltanto quattro. Una conclusione di Harden (Houston) contro Nwaba (Cleveland) 31 I tiri da tre di media tenta