VUELLE OGGI AD AVELLINO (ORE 17) GLI IRPINI RITROVANO NICHOLS: «CON LUI, COLE E GREEN HANNO TRE ESTERNI CON TANTI PUNTI NELLE MANI, DOVREMO ESSERE AGGRESSIVI» Contro i lupi, servono gli artigli La sfida Due punti di distacco da una delle big. Galli: «Dovremo reggere L'urto emotivo» ¦ Pesaro UN PERIODO così sereno non lo ricordavano da tempo in casa Vuelle: dalla roboante vittoria contro Trieste dell'I 1 novembre è passato quasi un mese, senza macchia di sconfitte. Dopo i giuliani, Pesaro ha messo sotto prima Cantù e poi la Virtus, regalando ai suoi tifosi una gioia unica e regalandosi una pausa da vivere con tranquillità e la giusta carica. Il rientro dai box non è dei più facili, anche se la classifica dice che oggi solo due punti dividono le contendenti: il palas di Avellino (palla a due alle 17) anche se tradizionalmente amico, è comunque un posto ostico dove giocare, piccolo, con il pubblico a ridosso del parquet: se si prende un'imbarcata all'inizio poi è molto difficile risalire la corrente. E proprio di questo coach Galli ha timore. «Sono andati in ritiro proprio per ritrovare la concentrazione e la compattezza: devono una risposta alla società e ai loro tifosi dopo le due sconfitte di fila - ricorda Cedro - per questo dico che soprattutto l'impatto sarà decisivo: dobbiamo reggere l'urto emotivo che avranno, poi proveremo a giocarcela». UNA SQUADRA, la Sidigas che ha accusato sin qui tre battute d'arresto su otto partite: «Ma al completo ne hanno persa solo una, quella in casa con la Virtus, doì sono sta- ti gli infortuni a metterli nei guai» sottolinea il tecnico bianco-rosso. Sugli uomini da tenere d'occhio, ha le idee chiare: «Cole e Green sono molto pericolosi e segnano a raffica: con Nichols, pronto al rientro, hanno tre esterni con molti punti nelle mani. Dovremo essere aggressivi in difesa giocare la nostra pallacanestro senza rincorrerli troppo. Potremmo abbassare i ritmi? Non so se ci conviene, perché anche la mia è una squadra che si esprime al meglio quando può correre». NELLO SCACCHIERE non avrà Shashkov al quale, con la sua schiena di cristallo, è stata risparmiata una lunga trasferta in pullman, visto che tanto non avrebbe giocato: un peccato, perché avrebbe potuto essere una pedina importante per contrastare i lunghi irpini. Toccherà ancora a Simone Zanotti, perciò, affilare gli artigli per dare respiro ai compagni di reparto: dopo otto giornate, a dire il vero, ci s'aspetta anche un passo avanti da parte di Ancellotti, che l'anno scorso non aveva paura di nessuno e invece quest'anno entra in campo con qualche timore di troppo, combinando pasticci. Essendo il capitano, non può permettersi di perdere fiducia, perché lui per primo deve trasmetterla ai