L'avversario Filloy, giocatore chiave della Sidigas, presenta la sfida odierna: «Più invecchio e più imparo i segreti del gioco» «Dobbiamo essere più solidi perchè Pesaro è indecifrabile» Pesaro Filloy, le aspettative su Avellino sono forti, cosa vi manca per essere al livello di Milano e Venezia? «Potevamo far meglio, nell'ultima settimana siamo calati: avessimo vinto quelle due partite, sarebbe stata una buona prima parte di campionato. Per arrivare al livello di Armani e Reyer ci manca ancora un po' di solidità - dice il play -: abbiamo talento, ma dobbiamo essere più compatti e difendere meglio. Consideriamo che Venezia lavora da anni con lo stesso nucleo e staff tecnico e Milano è alla seconda stagione con Pianigiani: conta». Quanto incidono le fatiche di coppa? (do preferisco il doppio impegno, si gioca di più e ci si allena di meno. Influiscono di più i lunghi viaggi, specie quando ci sono infortuni e la squadra soffre perché è corta. Ma ora che sono rientrati tutti, spero faremo bene su ambo i fronti». Dopo anni difficili, Pesaro è in zona playoff e quello di oggi ha l'aria di un big-match: co- me giudichi la Vuelle? «Squadra ancora indecifrabile: ha tanti americani nuovi e non sai bene cosa aspettarti. Stanno giocando bene e hanno vinto tre partite in fila, ma noi non dobbiamo guardare tanto le altre, meglio pensare di più a noi». Dopo lo scudetto vinto a Venezia ha stupito il tuo addio alla Reyer: lo rifaresti? «Lo rifarei perché Avellino mi ha offerto un biennale importante, con un ruolo in squadra più centrale. Questo è un club che negli ultimi anni è sempre arrivato nelle prime quattro, quindi non mi sembra un passo indietro». A 31 anni ti senti ormai un giocatore completo? «Si può sempre migliorare: quando passano gli anni, fisicamente sei meno esplosivo ma impari tante altre cose del gioco». La Nazionale che emozioni ti regala? «Sensazioni unic