Overtime di ANGELO COSTA PS Ascoltiamo i cantanti che indicano ai club la strada da seguire «SE DIVENTASSI presidente delle società di A, lancerei una lega giovanile di sviluppo, favorirei il più possibile la nascita di impianti all'altezza con club capaci di au-tosostenersi, infine lavorerei per crescere nel tempo sempre più giovani italiani: vedere squadre con giocatori allevati nel proprio Paese è più appassionante, naturalmente insieme a stranieri che capiscano dove sono venuti a giocare». Non è il buon programma elettorale di un illuminato dirigente, ma il libero pensiero affidato di recente al sito della Lega Basket da Lodovico Guenzi, più noto come Lodo, frontman del popolarissimo Stato Sociale e giudice di X Factor, nonché appassionato di canestri. E'una sua canzone, «Campetto», realizzata tre anni fa con il gruppo «Altre di B» che l'ha scritta, a far da sigla da questa stagione alle dirette tv del campionato: oltre alla musica di questi ragazzi bolognesi, i nostri club farebbero bene ad ascoltarne anche le parole. B U 0 N E ID E E da eli i il basket lo segue soltanto per amore: arrivando da un cantante, è una nota lieta. Per quanto Lodo nella vita faccia ben altro, il suo non è certo un occhio distratto: cresciuto a pane e Fortitudo (fra le sue proposte, anche quella personalissima di mettere nella sede della Lega una statua del Barone Schull, mito del popolo dellAquila), non ragiona solo da tifoso, ma individua i difetti da migliorare meglio di tanti addetti ai lavori. E' il segnale di come persino chi dà uno sguardo a questo sport nel tempo libero abbia capito non sofo che ci sia bisogno di cambiar direzione, ma anche quale prendere: per questo, merita ancora più attenzione. «Siamo in una situazione in cui gli italiani costano tanto perché sono pochi e si va in America perché i giocatori sono tanti e costano meno: un circolo vizioso da cui bisogna uscire» è un ritornello di stringente attualità, soprattutto nel momento in cui non si arresta la pioggia di nuovi stranieri, pescati in ogni angolo di mondo un po'per rimediare agli infortuni e molto per correggere squadre nate sbagliate durante il mercato estivo. Così come non è inedito sentire che al basket italiano, per diventare ancor più popolare, mancano tante cose, «anzitutto una Nazionale forte e vincente: si passa da lì»: siccome una nazionale è fatta di giocatori italiani, che lo dica un esperto di settore oppure un cantante bravo e simpatico sarà il