AILOVDISGHIEM Bob e l'Arturo del Sirnmenthal E il "cata su" non era un insulto lnostro corpo è composto per il 75% da acqua. Tranquilli, nonho lapretesadi mettermi a interpretare la parte di Alberto Angela Molto più semplicemente ho il piacere di salutare, nel solco di una lunga tr adizione, Farrivodelnuovo sponsor della Pallacanestro Cantù: Acqua San Bernardo rinnova una tradizione cominciata, con sponsorizzazioni primarie, o anche secondarie conPlinia, proseguita conLevissima,epoi ancora, Chiarella, SantAntonio, Gajum, Vitasnella, un elenco tale da riempire interi scaffali di un supermercato. Bello, e nonbanale, poter dire che la situazione torna fluida, che un certo futuro, e un futuro certo, sono di nuovo possibili, e mi riservo find'oraun approfondimento su questi anni strani con Gerasimenko. Intanto, e non per confronto, fa piacere che si tratti di nuovo di unasponsorizzazione proveniente dal territorio. Perchè le sponsorizzazioni non portano solo soldi, ma anche relazioni, la possibilità di sviluppare un gioco di squadra col territorio, con le istituzioni: le squadre sono organizzazioni collettive, non hanno bisogno di un pubblico solo, ma di tanti pubblici. Un pubblico grande, commosso, è quello che hariempito la Sala Zampese della CassaRu-rale ed Artigiana per una serata ricordo dedicata a Bob Lienhard. Il nostro grande Bob, lui sì che è stato capace di conquistare tanti pubblici diversi. Persino i suoi avversari, bisogna dire, si sono fatti conquistare: sentire Art Kenney e Chuck Jura parlare di Bob come un amico è stata una grande emozione, un piacere vero sentire due personaggi del genere parlare ancora un ottimo italiano, forse perché sono andati alezione proprio da Lienhard, l'Arturo del Simmen-thal addiritturaricordando cori come il "catasu" che erala sublimazione dei derby vinti, non un insulto agli avversari come si usa oggi, ma uno scherno urlato che era ancora più avvilente da ascoltare per gli sconfitti. Altri pubblici, dicevo. Arrivato daneolaureato in scienze economiche, Bob aveva una curiosità tanta e tale per il mondo che non perse nemmeno unabricio-la di entusiasmo per labocciatu-ra che gli aveva riservato Milano: Cantù andavabenissimo. E Cantù per luiha voluto dire tanto: il matrimonio conAngela, la scelta di crescere insieme con lei Roberto, la vogha incessante di imparare, diventando via via esperto in software specializzati nell'analisideibilanci per lo studio Corrado, artigiano capace di lavorare il legno nel laboratorio del suocero. Come direbbe oggi Mourinho: chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio. E Bob è stato un giocatore fondamentale per Cantù, e per il basket i tali ano che lo ha rinnegato non concedendogli il diritto di giocare da italiano,nonostante avesse addirittura rinunciato alla cittadinanza Usa, proprio perché sapeva tante cose e quelle che non sapevale inseguiva, animato da miainfinita voglia di conoscere, di fare esperienze. Per Bob Famiciziaera un valore assoluto, per Bob i valori erano la vera bussola e immagino che oggi si diverta anche con le poesie che sono la specialità del suo Roberto. Arrivo a pensare che Lienhard fosse giàinparten-za e ancor più diventato poi anche unpo'bolognese per quanto gli piaceva mangiare. E ovviamente, per lui ogni esperienza eradafareinprimapersona: così si metteva in cucina a cucinar e per le tavolate dei suoi ospiti. Nella mia vita, personale, e basket tara, ho conosciuto tante persone che amavano mangiare. Lemetto in classifica così: Aldo Allievi ed Emilio Tricerri sul gradino più alto del podio, poi Carniccio Lietti. Adesso mi piace pensare che Bob stia preparando una gran cena per tutti, bravissimo anche nella scelta dei vini: avesse avuto tempo sarebbe diventato anche uno chef e un sommelier. In questi giorni a Bologna hanno realizzato delle luminarie speciali: viad'Azeglio è illumina-tadalle parole di una canzone di Lucio Dalla, l'Anno che verrà. Lucio Dallaè stato un mio giocatore, non si offenderà se rubo le sue parole per chiudere questo ricordo di Bob: Caro amico ti ho scritto, cosimi sono distratto un po'. E siccome sei molto lontano, tiho scritto piùf