SU BLACKMON: «UN GIOCATORE PERFETTO, PUÒ SBAGLIARE ANCHE LUI QUALCOSA: SEMBRA GIÀ MATURO MA HA SOLO 23 ANNI» ¦ * «Più l'orgoglio del rammarico» Ario Costa II presidente traccia una riflessione dopo la grande chance lasciata ad Avellino ¦ Pesaro DOPO il colpaccio sfiorato ad Avellino, la Vuelle mette a fuoco il suo potenziale: alla vigilia del match, coach Cedro Galli aveva detto che questa partita poteva rivelare alla squadra, reduce da un flotto di tre vittorie, il suo vero valore, vista la caratura dell'avversario e il fatto di sfidarlo in casa sua. Un paio di errori ingenui nel finale hanno privato Pesaro di una gioia sfrenata, ma in classifica i biancorossi sono ancora nella parte nobile del tabellone. Costa, è più l'orgoglio o più il rammarico dopo la chance sprecata sul campo di una big come la Sidigas? «E' la pallacanestro. Che, ancora una volta, conferma la sua bellezza, perché nulla è deciso fino all'ultimo istante. Voglio fare i complimenti ai nostri ragazzi - dice il presidente biancorosso -, hanno fatto una partita superba, difficilissima, contro una squadra molto forte e ce la siamo giocata con l'ultimo pallone per vincere. Dev'essere un'iniezione di fiducia e di coraggio, altro che». I vostri uomini copertina, Blackmon e McCree, erano nel mirino della difesa irpina: James ha chiesto scusa al suo coach per la gestione di quell'ultimo sciagurato pallone, Erik è stato frenato dai falli. Visto il livello del loro talento, gli sarà richiesto un passo avanti: come? «Mi sento di dire che dal punto di vista professionale Blackmon è un giocatore d'altri tempi - sottolinea il suo presidente -, è semplicemente perfetto sotto tutti i punti di vista. Ma può sbagliare anche lui, è un ragazzo di appena 23 anni, anche se dimostra di più come maturità. Fra l'altro, sta inanellando una serie di partite importanti e tra un po' avrà una pressione e un'attenzione da parte degli avversari clamorosa. Per quanto riguarda McCree, ci sta in una partita di commettere troppo presto i tuoi falli, di condizionarti e non fare la partita che vorresti fare e che è nelle tue capacità. Anche lui è un ragazzo che ci tiene in modo infinito, lo dimostra attraverso il grande desiderio con cui va in campo». Intanto Murray vi ha dimostrato che, pur non essendo la prima opzione della Vuel- le, potete contare su di lui: dopo la sosta è una bella scoperta per la squadra, no? «Quello che Lamond ha dichiarato al vostro giornale, che prima di tutto viene la squadra e che lui sa aspettare il suo turno, dimostra la sua intelligenza ed il suo altruismo. Forse Murray non eccelle particolarmente in una qualità, ma ne ha tante e secondo me è l'uomo ideale in questo quintetto: certo, ha sbagliato pure lui qualcosina, ma ha fatto vedere di essere un giocatore completo, sia sotto il profilo tecnico che del carattere». Pur avendo perso, la Vuelle resta salda al settimo posto: a questo punto avete tutti i diritti, forse anche il dovere, di provare a centrare la Final Eight di Coppa Italia. Che ne dici? «Guarda, io mi sono fornito di grandi specchietti retrovisori -sorride Ario - perché voglio vedere cosa c'è dietro. Quello che c'è davanti è così bello che neanche c'è bisogno di parlarne, va solo gustato in silenzio. Meglio stare attenti, invece, poiché non possiamo distrarci dall'obiettivo salvezza, soprattutto adesso che chi era in difficoltà come Pistoia e Reggio Emilia si è ripreso. L'equilibrio regna sovrano e sta rendendo questa serie A interessante come da tempo non lo era. Non ci sono squadre materasso: io non credo proprio che Trento, dopo aver fatto la finale scudetto, possa stare ancora per molto all'ultimo posto». A fronte dei falli di McCree, l'assenza di Shashkov è pesata più del dovuto: qual è la sua situazione? «Ancora oggi Sa-sha ha bisogno di recuperare, lavorando giorno per giorno su una problematica dovuta alla sua struttura e alla giovane età - spiega Costa -. Speriamo quanto prima che possa essere dei nostri perché domenica ad Avellino c