Un orizzonte incerto senza l'ingresso di nuovi soci o la cessione
Auxilium alle corde Per finire la stagione servono due milioni
RETROSCENA
DOMENICO LATAGLIATA
Nessun incontro, ieri, tra Antonio Forni e il Gruppo Leonis. La situazione in casa Fiat, però, resta calda. Perché, come si sa ormai da settimane, il notaio di Caluso è davvero interessato a vendere o a trovare partner che lo affianchino in maniera sostanziosa. I conti del resto sono quelli che sono: (quasi) precari. Piccolo riassunto, allora: per arrivare a fine stagione senza patemi - pagando staff, giocatori e fornitori - alla società manca circa un milione e mezzo di euro. A questi vanno aggiunti circa 600.000 euro di spese risalenti alle annate precedenti, pagando quindi il BÀT di Patter-son (che al momento blocca anche un eventuale ritorno sul mercato) e saldando le rimanenti spettanze di Mbakwe.
Gli scenari possibili
Sono fondamentalmente due: Forni trova un accordo con Leonis o un altro acquirente (oltre alla cordata torinese, sparita però dai radar da qualche gior-
no, ce ne sarebbe un'altra di provenienza estera) cedendo tutte le sue quote o gran parte di esse, oppure per l'ennesima volta mette mano al proprio patrimonio. Cosa che è sempre avvenuta nel passato, al punto che dai bilanci depositati (l'Au-xilium è una società per azioni) risulta che negli ultimi cinque anni il contributo personale dello stesso Forni è stato di circa 8 milioni: aggiungerne altri due per chiudere l'attuale stagione potrebbe essere ritenuto troppo persino da parte sua. Che invece, in caso di cessione, vorrebbe rientrare in parte del passivo fin qui accumulato.
Le richieste
La trattativa con Leonis si gioca su questo piano: laholdinglom-bardo-romana, interessata alla piazza torinese soprattutto per la presenza di Fiat con cui sarebbe più facile tessere rapporti di lavoro, si sarebbe detta disponibile ad accollarsi i due milioni iniziali, ma rimane perplessa di fronte al 'quantum' richiesto dall'attuale patron dell'Auxi-lium. Più o meno, stando ai 'si dice', un altro paio di milioni: saranno decisivi i prossimi giorni,
ben sapendo che entro fine gennaio una di queste due strade dovrà essere presa con decisione. In caso contrario, la Torino del basket andrebbe incontro a mesi di incertezze e preoccupazioni legate non solo ai risultati del campo, ma pure all'effettiva possibilità di continuare la propria attività di vertice.
Delfino sta alla finestra
Nel frattempo, domenica la squadra sarà di scena a Pesaro (ore 12) in un delicatissimo scontro salvezza. Galbiati non avrà a disposizione Carlos Delfino, licenziato ieri 'per giusta causa' e con davanti a sé la possibilità di fare ricorso entro dieci giorni dalla notifica del provvedimento aprendo così un contenzioso legale. Viceversa, se 'Cabeza' dovesse accettare il licenziamento, lo stesso diventerebbe subito esecutivo e lui potrebbe accasarsi altrove scegliendo tra Sassari, Pesaro e Fortitudo Bologna. Decisiva, anche in questo caso, la prossima settimana: se lAuxilium dovesse passare di mano, Delfino rimarrebbe a Torino. In caso contrario, tanti saluti.
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