Basket serie A Pallacanestro Cantù Un anno vissuto pericolosamente Ottovolante Cantù DaCoppaeplayoff alla crisi (lek-lui) Suegiù. L'icona è la mazzata data a Milano a Firenze rina si dimette, i soci se ne vanno, la società è in vendita FABIO CAVAGNA CANTÙ ^^^h Un anno vissuto pericolosamente quello che si è appena concluso per la Pallacanestro Cantù. Avviatosi tra i disagi, tra i disagi si è pure chiuso, senza peraltro che la stessa sussistenza in vita del club possa essere ancora data per scontata. Ma questo è un altro discorso che verrà preso a cuore da questi primissimi mesi del 2019. Da Sodini a Pastiutiri A dire il vero, sul campo, il 2018 si era aperto con l'improbabile tripla di Thomas a segno sulla sirena a Brindisi. Un trepunti che, oltre al successo, aveva soprattutto spalancato le porte alla Red October alle Final Eight di Coppa Italia a Firenze. E proprio nel capoluogo toscano si sarebbe consumato, il mese successivo, il momento più alto della stagione in chiave biancoblù. Perché nel quarto di finale accadde davvero qualcosa di cla- moroso al PalaMandela con Cantù a sbattere fuori l'Olimpia Milano (detentrice del trofeo e vincitrice delle ultime due edizioni), schiantandola per 105-87. Per i tifosi di fede brianzola è stato quello l'evento dell'anno. Anche più della successiva conquista di quei play off che non erano stati acciuffati nelle due stagioni precedenti. Anche perché nella post sea-son non ci fu storia sempre contro la stessa Armani che spazzò via i canturini 3-0. Del resto l'ambiente era stato destabilizzato da alcuni moniti del proprietario Dmitry Gerasimenko, tra i quali l'ordine (non eseguito) dell'esonero del coach Marco Sodini (autore di un lavoro più che egregio nel corso dell'annata) e di divieto assoluto riguardo l'utilizzo di Crosariol. Al punto che il club si dovette inventare su due piedi la scusa di un attacco influenzale per giustificare l'improvvisa assenza del centro. Dopodiché la più classica del- le estati tribolate, con Sodini a scendere di categoria pur di non aver più nulla a che f are con il patron e la risposta di quest'ultimo con l'ingaggio di un altro pezzo da novanta delle panchine europee quale Evgeny Pashutin. La situazione precipita In prossimità del Ferragosto le dimissioni da presidente di Irina Gerasimenko, la nomina di Roman Popov quale amministratore unico e, in ottobre, la cessione delle quote dei sei soci individuali minoranza. Poi la situazione che precipita con Gerasimenko che mette sul mercato la propria partecipazione azionaria a costo zero. Offuscando, tra l'altro, il bel programma di costruzione del nuovo Pianella che era da poco stato presentato a Roma e che tanto era piaciuto anche ai vertici di Fip e Lega («Un progetto convincente, moderno e in linea con le esigenze della pallacanestro di oggi», fu definito). Alle F8 di Firenze, la Mia Cantù festeggia il trionfo contro Milano Marco Sodini e Irina Gerasimenko,