OriOra Parla Krubally «Cerchiamo di capire cosa va e cosa no» 'Cerchiamo di capire cosa va e cosa no' OriOra Parla Krubally: «Mi auguro una seconda parte di stagione migliore della fase iniziale» «AD AVELLINO DOVREMO ESSERE LA MIGLIOR VERSIONE DI NOI STESSI» Maurizio Innocenti CHE PISTOIA vedremo contro Avellino? E' questa la domanda che viene spontanea prima di ogni partita. Dall'inizio dell'anno ad oggi abbiamo visto diverse versioni di questa squadra tanto che ancora rimane difficile capire quale sia la vera Pistoia. «Stiamo cercando di capire cosa funziona e cosa non va - dice Ousman Krubally - E' vero che a quest'ora dovremmo già saperlo, ma in certi momenti continuiamo a vacillare. Se giochiamo come abbiamo fatto contro Varese avendo fiducia in noi stessi e nei compagni possiamo giocarcela contro tutti. Tra poco inizierà il girone di ritorno e mi auguro che sia una seconda parte di stagione decisamente diversa proseguendo magari quanto visto contro Varese. Che squadra saremo ad Avellino? Dovremo essere la miglior versione di noi stessi, minare le loro certezze e alla fine guardare il tabellone per vedere cosa dirà». Krubally è senza dubbio uno che non molla è proprio grazie a questa sua grande forza che è arrivato fino a qui lottando battaglie ben più dure che la vita gli ha messo di fronte fin da piccolissimo. Non c'è da stupirsi, quindi, che lui pur non avendo una stazza fisica imponente sia riuscito a farsi largo in un mondo di giganti tanto da essere il primo rim-balzista del campionato. «I RIMBALZI sono una cosa che prendo sul personale - spiega Krubally -sono anni che ci lavoro e quando sono arrivato a Pistoia ho detto subito al coach che sarei stato tra i primi rimbal-zisti del campionato perché avrei continuato lavorarci ancora più duramente. Non ho una grande stazza, ma ciò che mi spinge è la motivazione e la voglia che ho di competere sotto canestro». Messaggi che Krubally lancia sui sociale dove è molto attivo specialmente su Instagram. Una passione, ma anche un modo per raccontare storie che possono essere di aiuto agli altri. «I social sono importanti perché ti consentono di rimanere connesso con il mondo. Per me è un modo per condividere la mia storia e mostrare un'altra faccia di me, quello di padre e di uomo e far capire alle persone che bisogna sempre perseverare e credere in sé stessi. Nella mia infanzia ho affrontato molte difficoltà, ma non mi sono mai arreso e grazie a questa forza ora sono qui». Primo rim