SPORT DOMENICO LATAGLIATA Il rebus Wilson sulle speranze della Fiat BASKET n rebus Wilson sulle speranze della Fiat La ripresa dell'americano fondamentale per i gialloblù. Coach Galbiatì: "Andiamo in battaglia con chi ci sta'' DOMENICO LATAGLIATA Per il momento, il Jamil Wilson «2» si è fatto notare quasi esclusivamente per il bizzarro cambio di scarpe che effettua quasi regolarmente nell'intervallo delle partite. Un colore via l'altro: gialle, fucsia, verdi e via così. Il Jamil Wilson «1», quello che i tifosi gialloblù avevano imparato ad apprezzare due stagioni fa, se ne infischiava invece di cosa portava ai piedi: giocava a basket divinamente, però. Con una seconda parte di stagione ai limiti della perfezione, Frank Vitucci in panchina e una squadra trascinata alla salvezza: a fine campionato avrebbe chiuso con quasi 13 punti di media in 29', il 40% da tre, 6 rimbalzi e 13.6 di valutazione. Quest'anno, pressoché a parità di minuti giocati, la valutazione è scesa a 5.6 e non ci sarebbe altro da aggiungere. In mezzo, ci sono stati il sogno Nba accarezzato la scorsa stagione e la nascita del figlio ai primi di settembre: «Jamil è arrivato a Torino da solo, cinque giorni dopo essere diventato papà. E la cosa non lo ha aiutato - spiega coach Galbiati -. Quando abbiamo vinto, però, è sempre stato decisivo (12.3 di valutazione, ndr). Ha indubbiamente avuto tanti up and down, adesso sta a noi farlo rendere al meglio. In settimana gli abbiamo parlato: ci aspettiamo da parte sua tante piccole cose che possano essere utili. Quelle che faceva due anni fa, insomma». «In estate sono stato tra quelli che ha più spinto per un suo ritorno - rivela Stefano Co-mazzi, oggi vice di Galbiati e all'epoca "secondo" di Vitucci -. Anche 2 anni fa aveva cominciato male, ma poi seppe svoltare. Ricordo che una volta lo rincorsi nello spogliatoio dopo che aveva perso una partitella di allenamento, imbufalendo-si: deve tornare quel giocatore lì, cattivo e vincente. È l'unico vero "4" che abbiamo, da lui non possiamo prescindere: contro Cantù per 3 minuti ci ha letteralmente trascinato, poi si è perso». Suo malgrado Wilson - nel frattempo raggiunto dalla compagna Cortney e dal piccolo Zeke - è così diventato il simbolo di questa Fiat: accreditata di buone potenzialità, quasi mai però espresse. Domani, a Pesaro (ore 12), si attendono risposte concrete per uscire il prima possibile da una situazione complicata, contro una squadra che ha cambiato allenatore (da Galli a Boniciolli) e che avrà fatto il pieno di energia: «Andiamo in battaglia con chi ci sta - ancora Galbiati -. Servono amore e passione. In 5 contro 5 si può vincere contro chiunque. Amo troppo questa società per dire "non ne posso più": siamo qui e facciamo di tutto per tornare al successo. La volontà non manca, da parte di nessuno: quanto sta succedendo non rende giustizia ai nostri sforzi». Se Wilson tornerà quello di due anni fa - con o senza scarpe colorate -la strada potrebbe improvvisamente farsi meno irta.  PAOLO GALBIATI ALLENATORE FIATAUXILIUM È arrivato a Torino da solo, 5 giorni dopo essere diventato papà. E la cosa non lo ha aiutato STEFANO COMAZZI VICE ALLENATORE FIATAUXILIUM Deve tornare cattivo evincente. È l'u