L'ESPERTO Sergio Tavcar: «Lo sloveno è un lusso ed è perfetto per il sistema del coach» L'opinione del giornalista veterano e grande conoscitore della pallacanestro dell'Est «Dopo un infortunio così bisogna avere un po' di pazienza» Raffaele Baldini TRI ESTE. Chi meglio di Sergio Tavcar può descrivere Zo-ran Dragic, neo-acquisto dell'Alma Trieste, ala piccola slovena che vestirà la maglia numero 30. Il primo ricordo va alla triste assenza di Zoran agli ultimi Europei vinti dalla Slovenia del fratello Goran, con una dichiarazione significativa per crudezza di chi ha vissuto il successo da spettatore: «è come chi aspetta tutta la vita il bus e, quando questo arriva, lo perde davanti agli occhi». Un percorso tribolato, fatto di due infortuni importanti al crociato ma una testarda voglia di tornare ad alto livello. Trieste ha annusato l'occasione, la possibilità di avere un super giocatore a rinforzare un gruppo già competitivo: «Zoran Dragic per l'Alma è un vero lusso. Presupponendo il suo recupero fisico, suffragato dai referti medici, la qualità e l'atletismo del giocatore non si discutono. In più il vantaggio, da sloveno, di avere a 40 minuti casa sua» Che caratteristiche presenta il neo-arrivato? «E' una sorta di clone del fratello Goran, leggermente meno talentuoso e meno regista, ma con analoga strapotenza fìsica. Per il gioco di coach Eugenio Dalmasson è come il cacio sui maccheroni, giocatore perfetto, in grado di dar velocità al "sistema". Non è un fenomeno come tiratore, seppure molto migliorato nel tempo, ma sa aggredire il ferro in penetrazione bruciando nel primo passo qualsiasi avversario». Può essere già da subito un elemento incisivo per Trieste? «Onestamente sarebbe pretenzioso dopo un infortunio del genere. Bisogna aspettare due/tre partite che sciolga la ruggine di dosso, pazientando su qualche prestazione sotto tono. Lo vedo molto bene in coppia con Fernandez». Qualcuno parla anche della sua presenza come quella di un leader per lo spogliatoio: «non sono d'accordo, essendo un fratello minore non può essere «È un tipo di giocatore che può andare a nozze con un play maker come Fernandez» un leader. La sua pallacanestro ricalca perfettamente lo spirito del subordinato, cioè quello che gioca con la squadra, per la squadra ma senza reclamare palloni per il tiro dell'ultimo secondo. L'altro lato della medaglia è che parliamo di un professionista di alto livello che non fa problemi, sin troppo una brava persona». Un'ultima battuta sulla sfida impossibile dell'Alma Trieste all'Armani Milano. Pronostico chiuso? «Come sempre le possibilità di battere le squadre di Pianigiani dipendono da... Milano. Calcolando la straordinaria capacità di perdere match già vinti, in virtù di cervellotici turnover in previsione Eurolega con quintetti di giocatori fuori ruolo, l'Olimpia potrebbe deragliare. A livello di roster non c'è partita, se Micov e