Pistoia riprende fiato Il nuovo corso OriOra inizia a dare i suoi frutti LA SVOLTA DELLA STAGIONE PUÒ' ARRIVARE FRA UNA SETTIMANA: AL PALACARRARA ARRIVERÀ' PESARO, IN UNA SFIDA DELICATA Maurizio Innocenti ¦ Pistoia SIAMO una terra di basket. Una passione che nasce da lontano nel dopoguerra con la Libertas Pistoia targata Permaflex e che parla di basket vero, quello della serie A. Già, la storia della pallacanestro pistoiese ha visto le varie società, Libertas, Olimpia e Pistoia Basket scrivere i loro nomi nel massimo campionato di pallacanestro. Con l'Olimpia, la Pistoia dei canestri ha vissuto per ben 12 anni tra serie A/2 e A/1 e lo stesso vale per l'attuale Pistoia Basket. Una storia che ha conosciuto una sola retrocessione, nel campionato 1998/1999 quando l'Olimpia Basket scese in serie A/2 cedendo però il titolo sportivo a Fabriano. Non c'è da stupirsi, quindi, che da queste parti ci sia un grande amore per la palla a spicchi tanto che il pubblico pistoiese è arrivato a meritarsi, ai tempi dell'Olimpia Basket, il titolo di «Curva più bella d'Italia». Una bella soddisfazione per una piccola città di provincia costretta a lottare con i giganti del basket con budget faraonici che è pure riuscita a portare a vestire la maglia biancorossa giocatori di altissimo livello e avere in panchina allenatori di prima fascia. Giusto per citarne uno, Joe Bryant, padre di Kobe uno dei più grandi giocatori Nba di tutti i tempi che proprio a Pistoia iniziò a prendere confidenza con il canestro, un trascorso in Nba tra l'altro con i Philadelphia 76ers al fianco di Julius Erving «Doctor J». LA PASSIONE per il basket non è solo fatta di ricordi del passato, ma anche di attualità con la società che negli anni ha saputo consolidarsi nel panorama italiano e rimanere nella massima serie con grande sforzi e sacrifici. Dalla panchina di Paolo Moretti, il tecnico che ha riportato Pistoia in serie A, a quella dei record di Vincenzo Esposito, quest'anno la guida tecnica è stata affidata ad Alessandro Ramagli con il compito di dare vita al nuovo corso targato OriOra. Uno sponsor giovane, che si è affacciato per la prima volta nel mondo della pallacanestro con l'obiettivo di far conoscere il proprio prodotto di punta, la prima bevanda al succo di canna da zucchero. L'inizio non è stato dei più facili con una partenza di zero vittorie e sei sconfitte che hanno minato le Grande tradizione Una terra di basket che ha conosciuto momenti brillanti e da incubo sicurezze di una squadra giovane e del tutto rinnovata. Il pubblico, nonostante tutto, non ha mollato continuando a seguire la squadra sia al PalaCarrara che in trasferta dandole una grossa mano a riprendersi. E così è stato con le vittorie contro Sassari, Reggio Emilia, Brescia e Varese che hanno portato 8 punti in classifica, ma che al momento non sono stati sufficienti a togliere la OriOra dall'ultimo posto in classifica in coabitazione con Torino e Pesaro. Una classifica corta, i playoff sono a 6 punti, e con un girone di ritorno ancora tutto da giocare. LA SOCIETÀ, sta facendo di tutto per mantenere la categoria, ha aggiunto un giocatore americano in più al roster cambiando la formula iniziale dei 5 stranieri e 5 italiani con quella dei 5 stranieri e 6 italiani. E' di questi giorni la risoluzione, almeno temporanea, della questione legata al contratto del capitano biancorosso Dominique Johnson, che ha deciso di prolungare almeno fino al 20 gennaio anche se i dirigenti stanno cercando di allungare il contratto fino a fine stagione. Piano, piano i pezzi del mosaico stanno andando a posto e la squadra sembra aver trovato la chiusura del cerchio dopo un periodo di assestamento che, causa anche una serie di infortuni, è durato più del previsto. DOMANI la OriOra sarà di scena ad Avellino, in questo momento la squadra più in forma del campionato reduce da cinque vittorie consecutive e nonostante i problemi societari con un roster decisamen- Domani ad Avellino La Sidigas è una delle squadre più in forma del campionato e mancherà Mickell Gladness te di altissimo livello. I biancoros-si si presenteranno all'appuntamento orfani di Mickell Gladness fermo per un problema al menisco del ginocchio destro, ma con una ritrovata fiducia in più dopo la vittoria interna contro Varese nella scorsa giornata. La partita vera, quella attesa dal popolo biancoros- so, però, sarà la prossima quando per la prima giornata di ritorno al PalaCarrara arriverà Pesaro per quella che si preannuncia la sfida più importante della stagione. I biancorossi sono chiamati non so- lo a riscattare la sconfitta subita all'andata, ma anche a ribaltare la differenz