Pianigiani minimizza. Dalmasson: «Una prova di qualità» Mauro critica l'arbitraggio «Meritiamo più rispetto» ILDOPOGARA Lorenzo Gatto Ha un diavolo per capello, Gianluca Mauro, in sala stampa per esprimere tutta l'amarezza di una partita che ha lasciato all'Alma più di qualche motivo di rimpianto. Trieste ci ha provato, ha condotto a lungo nel secondo tempo poi si è arresa alla maggior concretezza di un'avversaria abituata a giocare finali di partita punto a punto. Onore al merito, con un piccolo (e neppure troppo piccolo] appunto sulla direzione arbitrale di Begnis, Di Francesco e Galasso. «Vorrei ricordare a tutti che in questa serie A ci siamo anche noi - sottolinea con fermezza l'ad triestino -Ho fatto l'arbitro e nella mia carriera ho sempre cercato di fischiare quello che vedevo e ritenevo giusto. Stavolta credo non sia sempre successo. Episodi a parte credo sia giusto sottolineare il numero dei falli che ci sono stati fischiati a favore e contro e il numero di volte in cui Milano è andata in lunetta. Malafede? Arbitri scarsi? Non credo a niente di tutto questo - conclude Mauro - Se lo pensassi vorrebbe dire che ci siamo iscritti al campionato sbagliato. Prefe- L'ad dell'Alma Gianluca Mauro risco pensare che gli arbitri fossero distratti. Mi hanno riferito le parole di Pianigiani, credo sia paradossale sentirgli dire che hanno avuto pochi falli a favore. Onore a loro, hanno vinto con merito, ma non credo che Milano abbia bisogno di questi arbitraggi per vincere le partite. Noi, di certo, per quello che stiamo facendo meritiamo più rispetto». Ma quali sono state le parole di Pianigiani che hanno causato la reazione di Gianluca Mauro? Concetti sicuramente forzati e, l'impressione dal vivo è stata palpabile, decisamente voluta visto il tono di una domanda che evidenziava la disparità di falli fischiati e liberi concessi a Milano. «Ventisette falli subiti? -le parole di Pianigiani - Sicuramente non tutti i contatti che abbiamo subito sotto ca- nestro sono stati fischiati. Gu-daitis, tanto per fare un esempio, si è innervosito per questo. Ma ci sta, a Trieste e in un palazzetto con settemila persone e qualcosa che dobbiamo mettere in conto». Eugenio Dalmasson ha speso parole d'elogio per i suoi ragazzi. «Abbiamo giocato una partita di qualità - sottolinea Eugenio - forse avremmo meritato qualcosa in più ma alla fine è venuta fuori la maggior esperienza e l'abitudine di giocatori che settimanalmente affrontano partite di questo tipo. Nel finale siamo andati in affanno e loro non hanno sbagliato più niente. Resta la soddisfazione per questo ottimo girone d'andata appena concluso. Si potesse firma