QUINDICESIMA GIORNATA DI ANDATA La splendida coreografia dell'Allianz Dome coni suoi oltre seimila tifosi a incitare la squadra di Dalmasson per tutta la partita, spiccano i cartelloni con il "vinci per noi"; in alto una suggestiva panoramica delle due squadre schierate sul parquet e sotto la delusione dei giocatori dell'Alma dopo una grande gara Fotoservizio di Francesco Brunì La grande spinta del pubblico e l'abbraccio finale alla squadra I complimenti del coach avversario Pianigiani per il clima creato dai tifosi all'Allianz Dome. Una coreografia iniziale da favola e qualche recriminazione Lorenzo Gatto TRIESTE. Il richiamo della capolista esalta la passione del popolo della Pallacanestro Trieste. Sold out in poche ore già martedì scorso, una disperata ricerca dei biglietti nel corso della settimana, lunghe code fuori dall'Al-lianz Dome e palazzo già pieno un'ora prima l'inizio della gara. Tanta voglia di riscatto, tra i tifosi per i quali la sfida contro Milano, da quel lontano 1994 anno dell'addio di Giuseppe Stefanel, non può essere una partita come le altre. Non chiamatelo provincialismo: è la storia di un amore tradito, di una città che aveva sposato con grande convinzione il pro- getto di paron Bepi e che, da un giorno all'altra, si era sentita sedotta e abbandonata. Venticinque anni dopo il ricordo, per quanto annacquato dal passare del tempo, resta vivo nella memoria. Allianz Dome stracolmo e carico già dall'ingresso in campo delle due squadre: ovazione per capitan Coranica, accoglienza non proprio amichevole per l'Olimpia: il saluto in mezzo al campo è subissato dai fischi. Presentazione all'americana, occhio di bue con i giocatori chiamati a gran voce da Rado Suster-sic bravo come sempre a coinvolgere gli oltre seimila appassionati assiepati sugli spalti. La palla a due scatena il tifo della Curva Nord. Conti- nuo, incessante ma soprattutto corretto: nessun problema con la tifoseria milanese arrivata a Valmaura in un numero certamente inferiore alle aspettative della vigilia. Le uniche noti dolenti arrivano dall'arbitraggio. Un po' di prevenzione nei confronti della corazzata meneghina c'è ma vedere gli stessi tipi di contatti, fischiati in modo diverso e sempre univocamente a favore degli avversari, fa certamente arrabbiare i tifosi. Per il resto lo spettacolo dell'Allianz Dome è qualcosa che rimane negli occhi. Macchie rosse a colorare i diversi settori, coreografia iniziale con un enorme Vinci Per Noi srotolato in mezzo a un mare di bandierine e il solito caldo inettamente sin dalla palla a due. Anzi, per essere precisi, ben prima della palla a due. Un clima al quale i giocatori triestini sono ormai abituati ma che non è passato inosservato nel clan dell'Armani viste le parole di coach Pianigiani al termine della sfida. «Devo fare i complimenti a Trieste e ai suoi tifosi perchè vedere un palazzo così importante e così pieno fa bene alla pallacanestro ed è molto bello da vivere. Temevo questa partita, il doppio impegno di eurolega poteva farsi sentire soprattutto di fronte a un'Alma che considero un'ottima squadra però, paradossalmente, questo clima ci ha aiutato. Clima da play-off nel quale ci siamo tuffati e che ci ha permesso di partire con la giusta concentrazione». Battute finali vissute con il cuore in gola: Trieste conduce a lungo nel secondo tempo poi, proprio quando vede lo striscione dell'arrivo, molla di colpo. La bomba di Bertans prima e quella di un chirurgico Jerrels poi la condannano alla sconfitta. Alla squadra resta la consolazione dell'applauso e dell'abbraccio dell'Allianz Dome, ancora una volta generoso nei confronti di una squadra che s