Riecco l'or " " " Lio «Mai più fischiati dai nostri tifosi» BoniciolU «Era l'obiettivo: l'energia ha sopperito agli errori da pollastri» ¦ Pesaro ARRIVA in sala stampa stremato e felice: Boniciolli è uno che dà tutto sul parquet, come se giocasse anche lui. E tornare sul palcoscenico più importante dopo otto anni dev'essere stata un'emozione forte anche per un coach esperto: «Ero contratto anch'io, certo, non si vede perché sono un po' ciccio...» dice, strappando subito una risata ai media presenti. Per prima cosa vuole fare i complimenti a Torino «che ha giocato una partita seria: una cosa è guardarle alla tv le partite di serie A, un'altra è sentirle sulle proprie ossa. Che una squadra come la Fiat sia ultima è una variabile impazzita di questo campionato». Emozione «All'inizio ero contratto anche io: un conto è vedere la serie A in tv, un altro è sentirla sulle ossa..» La seconda è una sottolineatura sulla truppa: «Gli allenamenti mi han fatto capire che ero stato ben accolto, ma avevo bisogno di una partita per sapere che squadra alleno: sapete bene che alcuni giocatori sembrano Jordan in allenamento, ma in partita scompaiono - prosegue -. Questa vittoria la voglio condividere con Galli perché non abbiamo cambiato tanto nel sistema offensivo che aveva impostato Cedro. Quello che doveva cambiare era l'atteggiamento: il primo obiettivo era uscire da questo campo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Perché nello sport la CHE CARISMA Boniciolli, pugni al cielo: la sua tipica gestualità sconfitta esiste, ma ai giocatori ho detto: mai più saremo fischiati o insultati dal nostro pubblico. So che i tifosi a Pesaro sono esigenti, ma credo che anche se avessimo perso oggi qualcuno ci avrebbe stretto ugualmente la mano». FIN QUI l'aspetto emotivo, poi c'è la 'pollaggine' come l'ha definita Boniciolli: «Siamo andati all'intervallo sotto di otto non per P8/11 nelle triple di Torino ma per tre canestri su rimessa che abbiamo preso allungando la difesa e per quel coast to coast concesso a un lungo come McAdoo. Queste sono cose da pollastri che non tollero e sulle quali lavoreremo. Nella ripresa abbiamo sopperito con l'energia, spinti da un pubblico pazzesco». Se Zanotti è stato la sorpresa («lo avevo visto da ragaz- «Artis? Era in crisi di fiducia perché non è un tiratore: ma oggi ha messo quelli più importanti» zino a un raduno dei migliori '92 d'Italia» rivela il coach), Artis ha vissuto la sua personale resurrezione: 18 punti nella ripresa, ha infilato sia la bomba dell'overti-me che quella della staffa: «Avevo capito da Cioppi che Dominic era in crisi di fiducia perché non è un buon tiratore: ma oggi i canestri più importanti li ha messi lui. Ci ho parlato molto e se ha giocato così significa che ha funzionato. Mockevicius un po' più spento? Se uno prende 21 rimbalzi ha già fatto il suo, se faceva anche 21 schiacciate domani arrivava Golden State a portarlo via». Elisabetta Ferri FISICIT