L'OPINIONE Una gara da scoprire a fianco dei nostri prodi di GIANCARLO PIGIONATTI Ronald Moore (foto Blitz) Un mercoledì di Coppa come ricostituente. Stavolta questa fatica in più è servita a evitare possibili tarli nella mente degli uomini di Caja, tornati da Avellino increduli e avviliti se non scioccati dopo essere sprofondati nell'orrore dell'inferno da un vero paradiso di meraviglie. Ora con il morale alto incrociano Cremona, imbattibile da 6 gare tra campionato e Coppa Italia, segno di grande qualità individuali e di squadra, pertanto in forma ancorché avversata, quia Masnago, dove stando ai risultati (9 sconfitte in altrettante gare), vien da dire che non ha "mai toccato palla ". Le premesse sono stimolanti, ovviamente bisogna dare ad esse un seguito edificante. Non lo sono invece nel cuore della società per sommovimenti spiacevoli, dovuti a una rottura con Gianfranco Ponti il quale ha annunciato (pretestuosamente?) la sua uscita di scena dal Cda a causa di divergenze con il settore marketing ma, più presumibilmente, conia "componente" Openjobmetis, dovendo capire se lo strappo sia ricucibile attraverso un chiarimento di forze decisionali, necessariamente in armonia verso nuove prospettive strutturali ose sia da considerare definitivo. In questo caso Ponti si chiamerebbe fuori dal suo più che ventilato impegno di rilevare il 20% delle azioni lasciando, peraltro, Varese senza la sua preziosa partecipazione (in soldoni) a mantenimento del settore giovanile. La vicenda è delicata e segue quella dell'addio, per storie diverse, di Dodo Rusconi, soggetto di massimo riferimento nello stesso settore, ora come ora, mezzo "decapitato". Lasciamo le scrivanie in subbuglio per tornare sul campo al fianco di un'O-penjobmetis la quale, con pregi e difetti, è da apprezzare enormemente per la bontà di quel rapporto "qualità-prezzo" che la fa diventare speciale attraverso gli amabili Ferrerò e compagni. I quali non sono rape cui cavare sangue da atleti valenti quali sono, in ogni caso, addestrati e guidati da un tecnico che, dando talvolta l'impressione di esasperarli, riesce a farli diventare fenomenali nel loro rendimento. Mercoledì, in Coppa, si diceva, la squadra s'è guadagnata quella la forza mentale (che, solitamente, prevale sulla stanchezza fisica) per affrontare convenientemente la tremenda formazione di Meo Sacchetti, innanzitutto, attraverso l'auspicabile rinascita di Moore delle cui vivaci danze in regia, coinvolgenti per ì compagni e finalizzanti per sé e squadra, Varese ha un grande bisogno. Basterebbe una scintilla, peraltro, già scoccata contro Prishtina che, nulla, però, ha da spartire con il valore della Vanoli: la tifoseria lo aspetta (non al varco) ma con grande affetto. Che partita vedremo, curiosi e ansiosi di scoprirla? Cremona, nell'andata, è stata battuta ma s'è rifatta in Coppa Italia non mancandole proprio nulla tra le sue individualità e nel suo complesso. Sacchetti può avvalersi del suo fedelissimo uomo qual è l'intramontabile Travis Diener, difrombolieri come Crawford e Saunders (vero colpo di mercato avendolo pescato nella sperduta Finlandia), di un realizzatore come Aldridge e di elementi energici avendo scoperto, strada facendo, negli italiani Ricci e Ruzzier due colonne, per rivelazione e maturazione. L'OJM ha da opporre Usuo competitivo collettivo stando attenta a tenere insieme i fili per non smarrire l'equ