L'analisi del coach IL tecnico soddisfatto a metà. E bacchetta Punter per il malore: «Non si gioca mangiando solo un cornetto e un caffè» «Vittoria buona per risalire, ma la mentalità non è quella giusta» DAUOMO A UOMO Le indicazioni del coach Djordjevic a Kevin Punter (Gamillo) Torino CAROTA E BASTONE. Con questo metodo antico ma ancora efficace Sale Djordjevic evidenzia i meriti della sua squadra nel successo contro Torino, ma allo stesso tempo non manca di sottolineare quali sono le aree in cui la Virtus deve crescere. «E' una importantissima vittoria per quanto riguarda il nostro cammino in campionato - spiega il coach bianconero - partita dopo partita risalire la classifica è il nostro obiettivo e soprattutto nostro obbligo. Sono contento della concentrazione che ho visto nei ragazzi e poco a poco impareranno a conoscere il sistema di lavoro che vogliamo, mentre a energia e intensità siamo ancora lontanissimi da giocare per quello che conta. L'intensità è un aspetto legato alla professionalità dei giocatori e alla capacità di essere sempre pronti ogni giorno senza scuse lavorando per aiutare la squadra senza tirarsi indietro. Torino è cambiata soprattutto nel playmaking e noi siamo stati bravi a capire subito cosa dovevamo fare. Abbiamo preso più rimbalzi nel secondo tempo, ma i contropiedi e le transizioni che abbiamo sbagliato sono invece dovuti alla mentalità che non è ancora quella giusta a volte. Bisogna imparare a chiudere i giochi prima quando abbiamo l'occasione e non concedere nulla all'avversario per arrivare a giocare finali diversi». Qualche brivido è arrivato quando Kevin Punter ha accusato un piccolo malore. «Ha avuto un calo di zuccheri all'intervallo ed è stato subito assistito dal nostro dottore. Spero che non sia niente di più e dai primi accertamenti sembrerebbe di no. Devo dire che molti di questi ragazzi non sono abituati a giocare a mezzogiorno perché quando si affrontano questi impegni le abitudini alimentari diventano fondamentali, non basta mangiare un cornetto e bere un caffè». Non poteva non fare rumore il fatto che il meccanismo del turn over abbia escluso Chalmers dalle rotazioni. «Mario è arrivato dieci giorni fa e anche fatto un viaggio negli Stati Uniti. In una partita del genere non bisogna esporlo, ma proteggerlo. Il suo talento lo conosciamo, ha