Il terzo uomo è sbocciato Salumu cresce con l'ODM «Qui opportunità per tutti» basket- il personaggio L'impatto del belga arma in più Jean Salumu ha scelto la partita giusta per fare breccia nel cuore dei tifosi dell'Openjobmetis. L'esterno belga, protagonista domenica di una prova ricca di adrenalina per abbattere Cremona grazie ai suoi 10 punti in 22', si è ormai ritagliato il ruolo di sesto uomo di impatto dietro Avramo-vic e Scrubb. E le sue tre prodezze nel quarto periodo -scippo a Saunders con coast to coast in contropiede, stoppata su Crawford e schiacciata a due mani - hanno definitivamente convinto l'Enerxenia Arena sul valore dell'unico rinforzo suppletivo aggiunto da Varese. «Crawford e Saunders sono i due terminali fondamentali della Vanoli e quando è toccato a me marcarli ho cercato di limitarli al meglio possibile con un atteggiamento aggressivo e una concentrazione costante - racconta -. Le mie giocate hanno gasato il pubblico? Ma è vero anche il contrario, il sostegno e l'entusiasmo dei tifosi mi ha dato una grande carica. Ma ognuno di noi ha sprigionato una energia difensiva elevatissima che è stata alla base della vittoria». Un atteggiamento graffiante per cancellare il ricordo amaro di Avellino, la vostra intensità ha messo in partita il pubblico... «La difesa è stata la chiave di tutto, abbiamo messo in campo grande energia per 40 minuti grazie anche alla spinta di un pubblico fantastico. Mettiamo grande attenzione sulla retroguardia, ogni allenamento ci lavoriamo con massima intensità e domenica questa applicazione ci ha permesso di controllare la partita e incanarla verso i binari a noi più congeniali». Dopo tre mesi in biancorosso ritiene di avere completato il processo di inserimento nei meccanismi di gioco dell'Openjobmetis? «Mi sono ambientato al meglio nel sistema, ormai ho preso fiducia e penso di essermi inserito in maniera definitiva. Sono soddisfatto in termini di confidenza e conoscenza del gioco; domenica potevo fare ancora megho perchè ho sbagliato tiri aperti e alla mia portata, tutte cose sulle quali lavorare per migliorare». Come si trova nel sistema di gioco molto democratico con cui Attilio Caja imposta l'attacco di Varese? «Ci sono opportunità per tutti, non facciamo affidamento solo su un terminale ma c'è grande distribuzione di tiri grazie alle esecuzioni corali e alla circolazione di palla che prepariamo meticolosamente. E una delle nostre qualità migliori e la utilizziamo con efficacia con la possibilità di essere protagonisti a rotazione per ciascuno di noi». Domani la attende una partita speciale, nell'andata dei quarti di FIBA Cup tornerà ad Ostenda dove ha militato dal 2012 al 2018.. «Ho parlato un po' con Caja, perché molti giocatori sono quelli della stagione passata. Sarà una partita speciale, ci tengo molto a tomaie e riuscire a battere la mia ex squadra; sarebbe un grande risultato vincere in Belgio per poi controllare in casa il ritorno. Giocare con la formula della differenza canestri su due partite cambia l'approccio, dovremo giocare con concentrazione per tutti e 40 i minuti per indirizzare la serie, consapevoli comunque che c'è un ritorno da giocare col vantaggio del fatt