Basket II capitano Carica Aradori: «Virtus, hai tutto per tornare al top» fS IL FEELING CON BUCCI LO CONOSCEVO DI FAMA: HO AVUTO MODO DI APPREZZARE L'ENTUSIAMO E PASSIONE PORTO IL SUO RICORDO SEMPRE CON ME BASKET SERIE A PIETRO, «CAPITAN CHAMPIONS» «Piani seri e ambiziosi: la mia Virtus crescerà» Aradori «Orgoglioso di far parte di questo club» Massimo Selleri ¦ Bologna A UNA SETTIMANA dalla fine del campionato della Virtus, il capitano della Segafredo Pietro Ara-dori guarda ancora alla stagione che si è appena conclusa. «Il bilancio di quest'anno è positivo - spiega Aradori - nonostante tutte le cose che sono successe e tutti i cambiamenti che sono avvenuti. Siamo riusciti a portare a casa una Coppa prestigiosa. Siamo partiti con l'idea di passare il primo turno, poi l'asticella è stata alzata alla final four e alla conquista del trofeo. Questo percorso non era scontato e se a maggio di un anno fa qualcuno ci avesse detto che avremmo vinto la Cham- pions League lo avremmo preso per matto. Al contrario ci siamo riusciti, quindi, anche se non abbiamo prodotto la stessa qualità in campionato, direi che la stagione è stata positiva». Nei due anni che ha già trascorso in bianconero, che cosa ha imparato della V nera? «Il pubblico virtussino è molto esigente, ma allo stesso tempo generoso: ti porta alle stelle quando le cose fanno bene e altrettanto velocemente ti fa precipitare in basso quando vanno male. Ti dà tanto e ti è molto vicino anche nel quotidiano e ti fa sentire a casa. E' una accoglienza bella senza invadenze. L'altra cose che mi ha sorpreso è quanto i tifosi spendono per seguire la squadra sia in cam- pionato che in coppa. Non sono cose scontate e non vanno sottovalutate». Che cosa ha rappresentato rer lei Alberto Bucci? presidente è stato una grande figura. Prima di arrivare qui lo conoscevo solo di fama, ma conoscendolo mi è entrato come persona. Mi è stato molto vicino anche nei momenti meno belli: gli ho voluto tanto bene e la porto sempre con me». L'anno prossimo giocherà il derby. «Ci voleva perché questa partita dà una grande visibilità a Bologna e a tutta la pallacanestro italiana. Ricordo che quando si giocò in A2 tre anni fu l'evento dell'an- no anche per la serie A. Sarà un momento fantastico e la nostra pallacanestro ha bisogno di partite del genere, sono eventi che vanno al di là del risultato sportivo». Si può distruggere tutto in un secondo, faticando poi anni per ricostruire. Detto questo, cosa stanno creando Massimo Zanetti e il suo braccio destro Luca Baraldi? «Hanno tracciato e avviato un percorso concreto per riportare la Virtus in alto sia in campionato che in Europa. I tifosi probabilmente si aspettavano qualcosa di più da queste due stagioni, ma spesso i ri-li ritorno del derby «Ci voleva perché è la partita che aspettano tutti: un evento per il campionato» sultati di chi fa bene subito poi si trasformano in un fuoco di paglia. Arrivarci per gradi, invece, ti dà la possibilità di consolidare quello che hai fatto. Io sono molto orgoglioso di essere qui e rin- grazio chi ha creduto in me per essere uno dei protagonisti delle squadre che hanno avviato questo progetto». Con l'annata finita anticipatamente rispetto a quanto preventivato, come trascorre queste settimane? «Intanto devo ancora assorbire l'infortunio che ho rimediato nell'ultima giornata di campionato e lavorerò per arrivare pronto al raduno della nazionale del 23 luglio in preparazione ai mon