Pozzecco aoolaude i suoi «Diciotto volte grazie» «Adesso a Brindisi, il 2-0 non vuol dire niente ma questo è un gran gruppo» di Mario Carta » SASSARI Sono sguardi, occhiate, lampi di gioia da iridi biancoblù, quelle lucide di vittoria di coach Gianmarco Pozzecco. Che non sa cosa dire a fine gara, ma tanto il suo sorriso largo dice tutto. «E' la verità, mi ripeto ma chiedetemi voi qualcosa di intelligente altrimenti mi ripeto, come si ripetono i miei ragazzi. Ragazzi, sono di-ciotto. Diciotto vittorie di fila. Che posso dire se non ringraziare per la diciottesima volta i miei giocatori? Non ho altro da aggiungere, se non che anche in questa occasione tutti i miei sono andati oltre i loro limiti, ancora una volta». Eppure da dire ce n'é, e tanto, mentre i tifosi fanno festa sulle tribune e fuori dal palaz- zetto, in attesa di Gara3 di mercoledì a Brindisi. Per esempio, c'è da parlare «della forza di una squadra tostissima che non molla mai - aggiunge Poz -,con quasi otto uomini in doppia cifra. E poi ogni partita è diversa, contro una squadra fortissima come Brindisi che non molla mai. Poi, ogni partita è diversa, e in ogni partita si scoprono nuove emozioni». Come quelle che ieri ha regalato Stefano Gentile, soprattutto nel finale. E' stato decisivo: «E' andato bene Justin, è andato benissimo Stefano -racconta Pozzecco -, che ieri - e Nando si incazzerà con me - ha superato il padre. Ma non diteglielo... E poi, Cooley, che anche se non ne fa trenta pesa e si sente eccome, e apre la strada alle penetrazioni. Ci farebbe comodo poter avere Tyrus McGee, e non fatemi parlare di Spissu. Meo Sacchetti fa il suo dovere, da et, ma Marco è uno degli italiani più forti. Spero che Meo non si offenda, capisco che va premiato chi ha portato l'Italia ai mondiali. E' obbligatorio ma non chiamarlo in nazionale è impossibile, come meritano Achille e Stefano». Adesso a Brindisi, per Ga-ra3. Match ball. «Ci andiamo sul 2-0, ma nel basket, nel volley e nel tennis un vantaggio simile non vuol dire niente -conclude l'allenatore della Dinamo -. Certo è un vantaggio ma dovremo vincere ancora e ci proveremo». Il diciassette non ha portato sfortuna, il diciannove è un'altra sfida, e vorrebbe dire semifinale, Gianmarco Pozzecco «Stefano Genti le ieri ha superato suo padre Nando, ma non diteglielo. E spero che Meo Sacchetti non si offenda ma Marco Spissu merita la chiamata in azzurro, come Polonara» Il play sassarese Marco Spissu festeggia a fine gara tra la sua gente: per lui un'altra prestazione esaltante (servizio fotografico di Mauro Chessa) Oggi tutta la comitiva si mette in marcia Domani Gara3 al PalaPentassuglia La grande festa per la diciottesima vittoria consecutiva e per il 2-0 all'Happy Casa Brindisi è durata lo spazio di una doccia. Missione compiuta per la Dinamo, che oggi si mette in marcia verso la Puglia per disputare gara 3, che rappresenta il primo match ball per strappare il pass per la semifinale. La comitiva sassarese "assaggerà" il parquet del PalaPentassuglia prima di scendere in campo domani sera alle 20,45 (diretta tv ancora su RaiSport). Per dirigere la gara sono stati designati Mazzoni, Sardella e Perciavalle. C'è una curiosità legata alle sfide playoff tra la formazione turritanae quella salentina: nella stagione 2013-'14 le due squadre si ritrovarono nella stessa identica situazione. Ovvero con la Dinamo quarta classificata e Brindisi quinta, e con i sassaresi in vantaggio per 2-0 prima che la serie si trasferisse in Puglia. La squadra di coach Meo Sacchetti riuscì a chiudere immediatamente la serie, sbancando il caldissimo palazzetto brindisino con il punteggio di 75-82, dopo una grande rimonta messa a segno nell'ultimo quarto, iniziato sul -10. » M\TH- min u tanto'» ' Sopra, l'ala