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IL DESTINO DELLA GRISSIN BON
DELLA VALLE RINGRAZIA IN DIRETTA
AMEDEO DELLA VALLE HA SEGUITO IN DIRETTA STREAMING LA CONFERENZA STAMPA DI IERI E HA RINGRAZIATO IL PATRON IN PRESA DIRETTA
I MIGLIORI ANNI, I SUCCESSI E LE DELUSIONI
Passione infinita
TRE MOMENTI della
storia biancorossa di
Stefano Landi. Da destra:
l'esultanza per la
promozione in serie A, la
felicità per il trionfo in
Eurochallenge e la
delusione dopo la finale
persa con Sassari
«D trionfo più bello? H primo a Ragusa»
«Dopo il caso-Lorbek volevo mollare: fu un'ingiustizia e in Lega mi irrìsero»
di FRANCESCO PIOPPI
PER CHI ama lo sport è pratica- mente impossibile separare i ricordi della propria vita da quelli della squadra del cuore. Per questo, ripercorrere assieme a Stefano Landi le tappe più significative della sua gestione, per molti dei presenti è stato un emozionante tuffo nel passato, fatto di gioie, dolori e rinascite. È stato proprio il patron ad aprire lo scrigno in cui sono custoditi i flash per lui più preziosi. «La felicità più grande è legata alla mia prima promozione in Serie A, Ragusa, nell'aprile del 2004, tutti sanno che ho l'allergia alle trasferte e figuratevi se all'epoca avevo intenzione di mettermi sull'aereo... Fu mio figlio Federico allora quattordicenne (presente anche ieri alla conferenza, ndr) a convincermi: festeggiammo per tutta la notte e il giorno dopo i tifosi erano a Verona ad aspettarci all'aeroporto. Ricordo con grande piacere anche i successi della Supercoppa, dell'Euro-challenge e le due finali scudetto che, anche se perse, mi avevano
dato la consapevolezza di aver por-
tato Reggio in alto».
MOMENTI NO. «Il più brutto è stato quello relativo al caso Lor-bek e per un certo periodo ho meditato di uscire da questo movimento perché mi ero accorto di quanto sia la Lega che la Federazione ci avessero calpestato, erano successe delle cose che non possono capitare, addirittura delle falsificazioni. Ricordo una riunione in cui gli altri presidenti quasi mi sbeffeggiarono quando chiesi di
riammettere Reggio in serie A».
RIMPIANTI Dall'album dei ricordi del patron affiorano anche inevitabili rimpianti, uno su tutti, non essere riuscito a realizzare un nuovo palazzetto e qui non manca una frecciatina all'ex sindaco di Reggio, Graziano Delrio:«I rimpianti sono due: il primo è di non aver avuto la forza o la capacità e il tempo per incidere maggiormente in Lega, l'altro riguarda il palazzo dello sport, c'erano tutti i presupposti per farlo e credo che
l'amministrazione guidata da Graziano Delrio avrebbe dovuto considerarlo di più, visto che in quel periodo c'era ancora la possibilità di fondere assieme pubblico e privato».
GIOCATORI «I miei giocatori preferiti? Fra gli stranieri Alvin Young e Rimas Kaukenas che ci ha fatto fare il salto di qualità a livello di mentalità, grazie al suo talento e alla sua leadership. Fra gli italiani Achille Polonara e Amedeo Della Valle che ho avuto modo di conoscere anche personalmente e sono due ragazzi speciali (Amedeo, collegato in diretta attraverso i social, ha immediatamente ringraziato il patron, ndr)».
ALLENATORI «Resterò sempre legato a Marcelletti, una persona di grande cultura, a Frates che magari non è un uomo particolarmente empatico ma che ha raggiunto grandi traguardi e Menet-ti, un