MORTO A 96 ANNI DINO MILIA: PRINCIPE DEL FORO, POLITICO E SPORTIVO Addio all'avvocato, papà della Dinamo Dino Milla e Stefano Sardara L'avvocatura, la politica e 0 basket sardo piangono la scomparsa di Dino Milia, storico presidente della Dinamo, società che ha guidato per 33 anni dai campetti di periferia alla serie A2. Milia è morto la scorsa notte a Sassari, dove viveva. Aveva 96 anni e per tutti era «l'avvocato». Un vero principe del foro con oltre sessantanni di carriera condivisa con la grande passione per sport e politica. ¦ FARINA E M. CARTA A PAGINA 8 LA MORTE DI DINO MILIA Addìo all'avvocato una vita in prima fila fra tribunale e sport Si è spento a 96 anni. I colleghi: ci ha insegnato la passione Deputato, consigliere regionale e sindaco di Ploaghe di Paoletta Farina » SASSARI Toga e basket, due passioni che l'hanno accompagnato per tutta la vita. Quasi fino all'ultimo respiro perché non ha dovuto rinunciare nemmeno all'ultima partita di playoff della "sua" Dinamo guardandola in televisione da casa con il figlio Sergio. L'altra notte la Sardegna e Sassari hanno perso un grande avvocato e uno sportivo vero. Si è spento, all'età di 96 anni, Dino Milia, penalista e protagonista dei maggiori processi che si sono tenuti nell'isola nell'ultimo mezzo secolo e presidente per trentatré anni della Dinamo Ba- sket, squadra che fece crescere fino a portarla dalla serie C alla serie A2 e alla quale è rimasto sempre legato dall'affetto che un padre ha per una sua creatura. Oggi, alle 16, nella chiesa di San Giuseppe, si tenà la cerimonia funebre perl'ultimo saluto. Sposato da 62 anni con Luisa Mancaleoni, Dino Milia è padre di Sergio, ex deputato Udc e assessore regionale allo Sport della giunta Cappellacci ma anche ex giocatore della Dinamo, e di Francesco e Paola, tutti avvocati, e di Marco, imprenditore, che gli sono stati vicini in questi ultimi anni in cui l'avvocato ha avuto problemi di salute. Nato a Lanusei il 26 novembre del 1923, battezzato Raimondo, ma per tutti Dino, Milia è stato una di quelle figure a tutto tondo, con una personalità forte, un'intelligenza e un acume profondi che l'hanno portato a impegnarsi con successo in tanti campi: dall'avvocatura, allo sport, appunto, fino alla politica, in cui ha svolto rilevanti incarichi. Eletto deputato con la formazione monarchica Pdium e in seguito con il Msi Dn dal 1963 al 1976, è stato anche consigliere regionale nella sesta legislatura, e sindaco di Ploaghe per tre mandati. Alla professione legale deve la sua notorietà e la fama di riconosciuto principe del foro. Non c'è stato tribunale sardo dove o come difensore oppure come rappresentante di parte civile non abbia partecipato a processi che hanno fatto la storia giudiziaria dell'isola e non solo. Dagli "amanti diabolici" di Osilo, all'Anonima sequestri, al processo per il rapimento dell'imprenditore di Manerbio Giuseppe Sof-fiantini e il conflitto a fuoco in cui rimase ucciso l'ispettore dei Nocs Samuele Donatoni, fino alle più grosse faide che hanno insanguinato la Sardegna. Aveva cominciato la carriera forense quando i processi venivano seguiti da centinaia di spettatori e le arringhe costituivano per gli avvocati un momento per catturare il pubblico. Oratoria avvincente, sottolineata dallo svolazzare della toga, era capace di coup de théàtre che spiazzavano giudici e pubblici ministeri. «Era un vulcano - lo ricorda con affetto l'avvocato Salvatore Porcu, un altro decano del foro sassarese - e ha insegnato a tanti avvocati la passione e la bellezza dell'attività forense. Lui l'ha esercitata sempre con grandi capacità e soprattutto in quel periodo in cui l'abilità nella retorica e il contraddittorio erano il fulcro del processo. Con la riforma del codice di procedura penale, Dino Milia si trovava come ingabbiato in nuove nonne che per certi versi hanno burocratizzato i processi per omicidio togliendoli, con il giudizio abbreviato, dall'agone delle corti d'assise. Con lui se ne va un maestro che trasmetteva amore per la professione e perla vita». Grande il cordoglio nell'avvocatura. «Dell'avvocato Dino Milia non ricordo soltanto l'affascinante oratore o il protagonista indiscusso delle aule giudiziarie della Sardegna dal dopo guerra fino a pochi anni fa - afferma Giuseppe Conti, presidente dell'Ordine forense di Sassari -ma anche l'uomo dotato di non comune intelligenza che sapeva coniugare a una simpatia rara. Ogni volta che ho avuta la fortuna di lavorare al suo fianco riu- sciva a sorprendenni con il suo acume, la prontezza di riflessi e la ineguagliabile capacità di improvvisazione. Se n'è andata una grande personalità e l'avvocatura, commossa, lo ricorderà sempre». «Con la scomparsa dell'avvocato Milia - dice Marco Palmieri, presidente della Camera penale sassarese - piangiamo la dolorosa scomparsa di un penalista al quale molti di noi, me compreso, devono la passione per questa professione. Avremmo voluto imparare da lui l'arte dello "stare in pedana", su quel palcoscenico unico che era - un tempo più di oggi - lo spazio riservato agli avvocati in aula, oltre a quell'inimitabile capacità affabulatoria, dialettica che hanno reso Dino Milia unico nel panorama dell'avvocatura. Anche se mancava da un po' dalle aule a causa dell'avanzare dell'età, ma spesso ci capitava tra colleghi di ricordarne le gesta, gli atteggiamenti e, perché no, di cercare di imitarlo. Ma inutilmente». Ordine forense sardo in lutto: natoaLanusei nel 1923 è stato protagonista nei principali processi tenuti nell'isola, dalle faide all'Anonima sequestri e agli "amanti diabolici" Oratore avvincente era capace di colpi di teatro che spiazzavano giudici e pubblici ministeri Porcu:«Conluiseneva un vero maestro» Davanti alla tv per vedere lasua Dinamo sino aliatine Dino Milia con la maglia per