Nell'ultima partita cinquemila paganti seguirono Urss-Spagna Quando i giganti d'Europa incantarono Siena sotto canestro Nel 1979 il palasport di viale Sciavo ospitò il girone eliminatorio della massima rassegna continentale di basket per nazionali Lo strapotere dell'Armata Rossa I sovietici seppero dare spettacolo fino al sonnacchioso match con la Spagna Correva l'anno 1979 La città aveva appena scelto Mauro Barni come nuovo sindaco di Matteo Tasso SIENA ¦ Nove, dieci, undici giugno 1979, al palasport atterrano i per tre giorni ospita il girone marziani. Sono tutt'altro che eliminatorio dei XXI campio- piccoli e verdi ma fanno ugual- nati europei di basket: ricordo mente impazzire Siena, che bello ma sfumato per chi c'era, episodio inedito (o quasi) per chi è arrivato dopo. Quell'evento attirò sulla città i riflettori del Vecchio Continente. SIENA SETTANTANOVE Cinque giorni prima del via di Eurobasket, i senesi sono andati alle urne. Pei al 43%, ma il sindaco di espressione socialista: è il professor Mauro Bar-ni, che succede a Canzio Vannini. La De muove altre leve, quelle della Banca, che a febbraio ha acquisito il Credito Commerciale e della quale è provveditore Giovanni Cresti. Domenica 10 giugno, a Europei in corso, la Robur perde 4-2 a Montevarchi e chiude undicesima in C2: Pazzaglia è capocannoniere con 14 reti, sulla panchina (dopo un paio di ribaltoni) c'è Ottavio Bianchi, in gradinata germogliano gli Ultras Fighters. La Mens Sana di Bucci e Fernsten, e di coach Rinaldi, è già uscita dai playoff, fatta fuori dalla Sinu-dyne Bologna. Ci si avvicina al Palio di luglio, che si corre il 4 e viene vinto dalla Civetta col Congiu e Quebel, il 16 agosto tocca all'ultimo volo del grande Urbino, nell'Aquila montato da Aceto, in mezzo ci sono il commiato del Meeting dell'Amicizia di atletica al Rastrello e la consegna del Mangia a monsignor Mario Ismaele Castellano: ruolo chiave, il suo, nella proclamazione di Santa Caterina a Dottore della Chiesa, ma tutti lo amano per l'attaccamento mostrato a Siena e alle sue tradizioni. A gennaio, al palazzetto, si sono esibiti De André e la Pfm, in primavera il maestro Sforzi ed il coro Intonati e Stonati vanno a cantare in Lussemburgo, ma nel Settantanove di Siena c'è pure la cronaca nera: una ragazza viene violentata d'estate al Lago dei Vecchi, ne segue un processo rimasto nella me- moria della gente, soprattutto per le appassionate arringhe di Tina Lagostena Bassi e Carlo Saracini. LA PROVINCIA DEI CANESTRI L'Italia ha ottenuto di organizzare gli Europei a metà anni Settanta, quando la presidenza federale di Claudio Coccia cambia i connotati a tutto il movimento: si investe molto in provincia, sulle squadre come sulle strutture, insomma non deve sorprendere il fatto che i campionati scattino a Mestre, Gorizia e Siena, laddove la Mens Sana ha inaugurato nel 1976 la sua grande e funzionale (per l'epoca) arena da settemila posti. Poi l'evento si sposta a Torino, ma lì ci sono i soldi della Fiat, sponsor col marchio Sisport. ATTENTI AL GORILLA In viale Sciavo si accolgono con grande entusiasmo i mostri sacri dell'Unione Sovietica. Li guida il leggendario colonnello Gomelsky, che punta sul blocco del Cska (il 35enne Sergej Belov, Myshkin, Belo-stenny, Eremin l'impronunciabile Zharmukhamedov) e su un gorilla georgiano alto 2 metri e 21, che fa sempre ciuff e se per caso sbaglia, prende il rimbalzo e schiaccia: si chiama Vladimir Tkachenko e non ha ancora 22 anni, ma in Europa non trova rivali perché pesa 140 chili e incute timore con lo sguardo truce, i baffoni a ferro di cavallo, la mandibola smisurata. Si tifa anche per la Spagna, divisa tra madridi-sti (Corbalan, Brabender, Rul-lan) e catalani (San Epifanio e De La Cruz sponda Barcellona, Santillana e Margall lato Badalona), con in panca l'eterno Diaz Miguel. Di contorno le nazionali di Bulgaria e Olanda: nella prima c'è un giovanissimo Glouchkov (a metà anni Ottanta sarà il primo cestista est europeo in Nba, a fine corsa vestirà poi la maglia della Mens Sana), negli Oranje si ricorda lo scorer Akerboom. TUTTI IN CAMPO Al palasport si disputano due gare al giorno (alle 19.15 ed alle 21.15), cerimonia d'inaugurazione fissata sabato 9 giugno alle sei di pomeriggio. Subito dopo è già palla a due: la alzano il greco Tsolakidis ed il serbo Jaksic (nel girone senese c'è anche un arbitro italiano, il grande Bruno Duranti) davanti a Bulgaria e Spagna, che vince all'ultimo tuffo (85-81) trascinata dall'll su 13 di Wayne Brabender, Usa passaportato che negli annali del Real vanta quattro Coppe Campioni. Brabender ne mette 30 anche il giorno dopo contro l'Olanda, asfaltata (105-83) assieme a Rullan (27) in anteprima alla terrificante dimostrazione di superiorità data dall'Urss: 104 punti alla malcapitata Bulgaria, 24 dei quali segnati da Salnikov. All'esordio i sovietici si sono "allenati" contro l'Olanda, spuntandola 92-84 con 22 di Tkachenko e 29 del siberiano Myshkin, modernissimo 2.07 che gioca da ala ma porta e passa la palla come un play, si fa largo a rimbalzo e trova il tempo di segnare montagne di punti. Quando si affrontano, lunedì 11 alle 21.15 (sulle tribune ci sono quasi 5 mila paganti), Spagna e Urss sono già qualificate per la fase finale. Avvistati in mattinata in Piazza del Campo, Tkachenko e compagni (non è un modo di dire) fanno i turisti anche al palasport e nella ripresa concedono 55 punti alle Furie Rosse (De La Cruz 25, Santillana 24): score finale 90-101, in precedenza l'Olanda aveva vinto (87-82) e fatto festa contro la Bulgaria. AZZURRO SCIVOLOSO E l'Italia? E' scivolata sul legno mestrino (parquet impraticabile, causa caldo e umidità) nel match più importante contro la Cecoslovacchia e a Torino non va oltre il quinto posto: risultato che costa la panchina al et Giancarlo Primo, il professore gentiluomo, ritrovatosi a dire il vero senza Mar-zorati, Bariviera e Della Fiori solo una manciata di giorni prima dell'esordio. L'Urss invece domina il barrage piemontese. Percorso netto di cinque vittorie su altrettante partite, ultima delle quali la finale per l'oro contro la sorprendente Israele, messa in riga (98-76) dai soliti Tkachenko (29) e Belov (20) e comunque tornata in patria con l'accoglienza che si deve agli eroi per la prima (e a tutt'oggi unica) medaglia continentale vinta dal basket della stella di Davide. E' il 19 giugno, Siena ha già salutato i marziani ed è tornata alla sua tranquilla quotidianità. Eurobasket'79 FIBA CONI I XXI C.im|>ian ci PalLK.inest M Patrocino Sapori SIENA 9 Giug £f Palasport Via Gradinala -x Un ricordo indelebile Il