IERI LA SOCIETÀ HA ANNUNCIATO UFFICIALMENTE IL DIVORZIO CON IL TECNICO: «MI RESTA GRANDE ORGOGLIO PER CIÒ CHE SIAMO RIUSCITI A FARE» «Sono deluso, meritavo la conferma» Pillastrini «Volevo arricchire il club con la mia esperienza, forse sono passato per un rompiscatole» Invece, probabilmente, in società la consideravano proprio un traghettatore. «E' un dubbio che è venuto anche a me». Il d.s. Frosini, in un'intervista rilasciata al nostro giornale, ha detto che la società cerca un allenatore che abbia maggior esperienza nella gestione di un gruppo con tanti stranieri. «Se il problema fosse stato questo, sarebbe bastato leggere il mio curriculum e avrebbero potuto vedere quali squadre ho guidato e con che gruppi ho lavorato. Lo dico, credetemi, senza polemica. Mi risulta strano che, all'improvviso, abbiano scoperto questa cosa degli stranieri». Cosa le resta dei tre mesi a Reggio? «Ho scoperto una città che mi è piaciuta molto. Da questo punto di vista è stata un'esperienza estremamente positiva. Per tutto il resto, lo ribadisco, resta la delusione». Ci dice cosa pensa che non abbia funzionato nel rapporto tra lei e la Pallacanestro Reggiana? «Non ne ho la più pallida idea. Forse - sorride amaro il tecnico di Cervia - non è stata apprezzata la mia schiettezza quando non ero d'accordo con certe scelte. Pubblicamente non ho mai detto niente, ma nelle riunioni con lo staff ho espresso il mio pensiero e ho spiegato ciò che non condividevo. Pensavo che questo atteggiamento potesse aiutare tutti e fosse un arricchimento. Temo, invece, di essere passato per uno che rompeva le scatole». Non è stato, insomma, abbastanza aziendalista... «No, anzi: sono stato aziendalista al 100%. Ma nelle riunioni tra di noi era giusto che esprimessi il mio parere, soprattutto conside- ADDIO Stefano Pillastrini: il coach saluta Reggio con delusione --------------- mo riusciti a salvarci pur giocan- Daniele Barili! STEFANO Pillastrini, ci dice con che stato d'animo saluta Reggio Emilia dopo un'avventura breve, ma decisamente intensa? «Direi che sono, al contempo, orgoglioso e deluso». Andiamo con ordine: perché orgoglioso? «Perché credo sia doveroso essere orogliosi per quanto siamo riusciti a fare. Sono arrivato a Reggio in una situazione molto più difficile di quello che sembrava e di quanto credevo. Il calendario era difficilissimo e le condizioni del ro-ster erano molto preoccupanti considerando anche che sono arrivati due stranieri di cui uno inutilizzabile. Abbiamo tenuto duro e compattato l'ambiente. Così sia- Rmpianto e rammarico «Avrei voluto lanciare Diouf: è un ragazzo di talento e può arrivare in alto» do gli scontri diretti in trasferta. Davanti a tutto ciò credo si debba essere orgogliosi del risultato ottenuto». Poi, ovviamente, ecco la delusione per la mancata conferma... «Sì, perché non ero venuto a Reggio per fare il traghettatore. E penso di aver dimostrato sul campo che avrei meritato la conferma». rando che la dirigenza era poco esperta». Quando ha capito che la sua avventura a Reggio era finita? «Quando Frosini me lo ha comunicato». Dica la verità: era convinto di restare? «In realtà non avevo sensazioni precise. In cuor mio ero convinto che un'offerta mi sarebbe stata fatta, ma non avevo certezze». Aveva già in mente la nuova Grissin Bon? «L'aspetto che mi stimolava maggiormente - spiega Pillastrini - è che a Reggio ci sono giovani molto interessanti e promettenti. Avrei voluto lanciare Diouf: è un ragazzo di grande talento e che sono convinto possa arrivare ad alto livello». Cosa farà nella prossima stagione? «Al momento non lo so. Ho avuto qualche contatto ma se non trovo la situazione giu