Ci sono due Josh nei piani di Varese Josh Mayo e Josh Bostic sono i due "veterani" sui quali s'è posata l'attenzione dell'OJM. Due veterani nel mirino ODIVI mercato Oltre a Mayo, piace Josh Bostic I RINFORZI IN ARRIVO Senza partecipazione alle coppe europee è confermato il «no» di Vene CambiF insieme dei ruoli ma non il concetto di fondo nella strategia di mercato dell'Openjobmetis. La partenza di Tyler Cain - ieri ufficializzato da Brescia con un accordo 1 + 1 - porterà il club biancorosso ad investire diversamente il budget di mercato mantenendo però il mix tra veterani e giovani emergenti che resta la priorità assoluta dell'area tecnica biancorossa. Un'os- satura con almeno due - se non tre  giocatori rodati e dal rendimento garantito al fianco dei quali abbinare elementi da provare a lanciare come L.J.Peak; il primo elemento dall'elevato livello di affidabilità è stato individuato in Josh Mayo, che darà risposta in tempi rapidi alla proposta di Varese avendo comunque già espresso interesse con un deciso cambio di orizzonti rispetto al tentativo a vuoto di 12 mesi fa. L'altro veterano di garanzia potrebbe essere Josh Bostic, nome già considerato la scorsa estate che poi trovò proposte più lucrose rispetto all'accordo proposto dall'OJM. La 32enne guardia-ala già vista a Caserta e Sassari (13,7 punti di media col 36% da 3 nella seconda metà del 2017/18 dopo essere stato per 5 mesi il top scorer della Lega Adriatica a Zara) scelse i 170mila dollari del Prokom Gdynia in Polonia per giocare l'Eurocup, e Varese ripiegò così su Tommy Scrubb. Dopo i 17,5 punti più 4,2 rimbalzi e 3,1 assist fatturati nella lega polacca, il giocatore del 1987 avrebbe espresso interesse per il ritorno in Italia - destinazione gradita alla moglie - e il club di piazza Monte Grappa avrebbe riaperto il canale ricevendo segnali di apertura anche senza la vetrina delle coppe europee. Si tratta solo di abboccamenti iniziali, ma le parti si erano già piaciute e avvicinate nel luglio 2018, dunque pare possa esserci margine per aprire un dialogo concreto. Bostic è più ala piccola che guardia pura vista la taglia fisica (196 centimetri per 100 chili) e la propensione a finalizzare il gioco (5,5 liberi di media in Polonia), ma la duttilità di Peak - che nasce ala piccola ma ha trattamento di palla anche per giocare dei minuti da guardia -potrebbe consentire di varare una coppia di esterni con stazza e capacità di attaccare il ferro. E con un playmaker dalle eccellenti doti balistiche ma non grandi doti da penetratore come Mayo (49% da 3 su oltre 6 triple tentate a partita, più di 2 volte e mezzo il totale dei tiri da dentro l'arco dei sogni...) potrebbe essere il mix più adatto sul piano tecnico, cercando poi un sesto uomo straniero nel ruolo di playmaker-guardia anziché una guardia pura in grado di dare minuti anche da ala piccola come Jean Salumu. Tutte idee da sviluppare in funzione degli incastri progressivi - la prima firma indirizzerà quella successive -che spingerebbero comunque verso una OJM a trazione posteriore con un centro dalla spicca- ta propensione difensiva come Tyler Cain. Ma l'opzione Mo-sley sarà difficilmente praticabile: l'ex centro di Legnano ha autonomia non superiore ai 25 minuti, e l'accoppiata con un lungo italiano di esperienza in grado di garantirne altri 15 come Cusin costerebbe ben più dell'ipotesi Cain più un cambio italiano da 10 minuti (esclusa però la pista Davide Bruttini che ha contratto garantito anche per il prossimo anno a Capo d'Orlando). Nel ruolo di centro arriverà probabilmente un'altra scommessa ragionata alla Peak, riservando qualche risorsa in più per lo spot di ala forte: confermato il no di Vene senza coppa si guarderà altrove, non escludendo che l'investimento importante su un veterano con punti nelle mani possa essere dirottato in questa casella se l'abboccamento con Bostic non genererà sviluppi concreti. Giuseppe Sciasc