SERIE A Dalmasson pensa positivo: «Cooke, un colpo» Il coach di Trieste: «Società in transizione e budget ridotto, ma Derek è un rinforzo vero. Le priorità: il "5" titolare e il play» Raffaele Baldini TRIESTE. Coach Eugenio Dalmasson è un comandante (o gondoliere vista l'estrazione) che sa destreggiarsi fra i flutti dell'Adriatico. Svizzeri, austriaci, "SiAMO Trieste", realtà che si sono avvicinate e poi allontanate.. .nessuno può tracciare un quadro economico certo per la Pallacanestro Trieste, anche se tutti lavorano assiduamente per costruire la miglior squadra possibile per il prossimo campionato. Fiducia e ottimismo rimangono inalterati per il futuro del basket a Trieste. Un allenatore che ama pianificare per tempo, però, come si trova di fronte a questa aleatoria situazione societaria? «Non la definirei aleatoria, bensì di transizione. Lavoriamo con coerenza rispetto alle risorse a disposizione, forti delle garanzie date dai soci e convinti di quello che stiamo facendo. Non è la prima volta che operiamo in ristrettezze. Ci sono margini nel breve-medio termine per ambire a condizioni di maggiore comodità gestionale, rinforzando la compagine societaria». Ci sono più o meno 800 mila euro per formare il roster? «Non è compito mio definire le cifre, certamente è un budget diverso rispetto alla scorsa stagione. Quello che è sicuro è che noi chiuderemo il mercato con le risorse attuali a disposizione, in quanto le tempistiche non ci permettono di aspettare eventuali ingressi finanziari nel club. Se ci sarà più avanti l'opportunità, rafforzeremo in corsa il gruppo con competenze di livello». Chi non sembra stemperare l'ardore è il vostro "sesto uomo": si viaggia verso i 3.000 abbonamenti sottoscritti nella prima fase... «Questa è la forza di Trieste. L'empatia che si è creata fra pubblico e squadra va oltre il mero risultato sportivo, è pura trasparenza di reciproco rapporto. Noi sappiamo che è inutile promettere senza mantenere, i tifosi sanno che il loro supporto incondizionato è valore aggiunto per far bene». La priorità sul mercato è la ricerca di un playmaker? «Si, assieme al "5" titolare. Sono i ruoli-chiave, i più difficili da trovare, soprattutto il lungo e a maggior ragione se a certe cifre. Non saranno necessariamente "rookie", si può anche cercare fra quei giocatori che hanno sbagliato alcune scelte a inizio carriera per cui si possono trovare nell'esigenza di resettare tutto e ripartire da capo, ridimensionando le pretese. Come per certi versi è stato con Derek Cooke... ». Ci spieghi meglio questo passaggio... «È un giocatore che viaggiava su altre cifre di mercato, molto più importanti. Fuori dalla D-League non ha trovato la giusta dimensione, al punto di avere l'esigenza di rilanciarsi. L'intelligenza del giocatore, pronto a rimettersi in discussione, la disponibilità del procuratore italiano e le informazioni raccolte da Di Benedetto negli Usa ci hanno consentito di fare un buon colpo di mercato, alle cifre a nostra disposizione». A che punto siamo con Hr-vojePeric? «Il giocatore si è preso tutto il tempo, mai però togliendo di vista la priorità su Trieste. Con lui e il procuratore siamo stati chiari, soprattutto in termini economici. La volontà di Hrvoje sembra essere quella di proseguire il rapporto. Sono ottimista e il giocatore non ha mai aperto altre trattative». Chi sarà il suo primo assistente? «Non parlerei di primo o secondo. Matteo Praticò e Marco Legovich hanno sempre operato senza gerarchie, democraticamente, alla fase offensiva Matteo, a quella difensiva Marco. Chi conosce il mio modo di allenare sa che non c'è distinzione, ognuno porta il suo mattone, ovviamente poi lasciando la decisione finale al sottoscritto. Ci sarà senz'altro un ingresso tecnico nello staff, probabilmente la prossima settimana».  ?[«NCNDalCUNIDIP!ITmi-:i:;