Mitchelh «Trieste dà belle sensazioni Vorrei i play-off» Parla il nuovo lungo biancorosso: «Sono un buon difensore non sono un giocatore statico, amo la velocità» Lorenzo Gatto TRIESTE. Ilmondo, a 27 anni compiuti da poco, lo ha già girato in lungo e in largo. Partito da Charlotte, in Nor-th Carolina, Akil Mitchell ha conosciuto l'Europa per poi apprezzare il carattere aperto ed espansivo dei neozelandesi («Sì, ho imparato cos'è l'haka», confessa ridendo) prima di tornare nel vecchio continente vivendo l'ultima stagione in Francia. Quest'anno, in Italia, l'ennesima tappa di una carriera che riparte con rinnovato entusiasmo. Esperienze diverse che servono a sottolineare il carattere di un giocatore capace di adattarsi alle differenti abitudini di vita. E lasciata la Francia è pronto a ricominciare dalla Pallacanestro Trieste. «Le mie prime impressioni sono positive - racconta il nuovo centro biancorosso -sia per quanto riguarda la città sia per la nuova squadra. Sto apprezzando il calore con cui la gente mi saluta e mi fa sentire a mio agio, sto vivendo belle sensazioni e, davvero, non vedo l'ora di cominciare questa stagione». Mitchell, 203 centimetri, statunitense naturalizzato panamense (Nazionale con cui ha giocato) arriva per sostituire Justin Knox ed essere il centro titolare di una squadra che sulla sua durezza fisica e mentale farà affidamento per affrontare la stagione. «In questo senso -sottolinea Akil - mi metto a disposizione del coach Dal-masson e dei miei nuovi compagni. Mi piace vincere, la mia mentalità mi porta a cercare di fare le cose che servono alla squadra per portare a casa i due punti». LA SCHEDA TECNICA Continua Mitchell. «Le mie caratteristiche? Mi considero un buon difensore, in attacco giocare da centro o ala forte per me non fa differenza. Non ho le caratteristiche di un lungo statico, non amo il gioco in post basso: mi piace attaccare fronte a canestro, sfruttare la mia velocità e cercare di mettere in difficoltà il mio diretto marcatore». Dell'Italia e del nostro campionato qualcosa già conosce. «Quando sono arrivato nel campionato francese ho trovato un buon livello per velocità e tecnica. Ho avuto modo di parlare con ragazzi che hanno avuto esperienze qui da voi e mi hanno confermato l'impressione che il campionato ita- liano sia superiore rispetto a quello transalpino. Anche nella nostra squadra abbiamo ottimi giocatori: buonissimi tiratori, gente che sa passare la palla ed è abile nel giocare assieme e creare situazioni di un certo tipo. Sarà un anno divertente, ne sono sicuro». Analisi lusinghiera di una squadra che sta cominciando a conoscere. Mancano ancora Kodi Justice e De-Quan Jones (e difficilmente arriveranno prima di metà della prossima settimana), ma il rapporto con i nuovi compagni di squadra sta certamente decollando. Ieri, al termine dell'allenamento, ha trascorso alcuni minuti in panchina seduto a fianco di Jon Elmore e De-rek Cooke con capitan Andrea Coronica a fare da collante raccontando in inglese alcuni aneddoti della passata stagione. GLI OBIETTIVI «Dove può arrivare Trieste? Non voglio mettere troppa pressione attorno alla squadra ma credo che abbiamo le possibilità e i mezzi per andare a caccia dei play-off. Talento, voglia e determinazione non mancano, sta a noi cercare di mi-xare tutto nel modo giusto per raggiungere il risulta- to». Sorriso contagioso, Mitchell ha voglia di conqui-una passione per i cani, Akil stare i suoi