Basket Manca un mese all'inizio della nuova serie A «La Virtus mi piace Obiettivo salvezza» Coach Bucchi: il gruppo sta lavorando bene Guaio In allenamento si fa male Flatten Possibile ritorno sul mercato Fabrizio Cicciarelli ¦ Il Ferragosto della Virtus Roma scorre via sul parquet del Tellene, dove si suda per preparare al meglio il ritorno sui campi di A. Manca un mese all'esordio contro la Virtus Bolognae l'allenatore capitolino Piero Bucchi può fare un bilancio della prima settimana di lavoro precampionato (peccato davvero per l'infortunio di Flatten che ora rischia il taglio con possibile ritorno sul mercato per prendere il sostituto in empi brevi). Dopo i primi giorni di preparazione quali sono le prime impressioni rispetto alla sua nuova Virtus? «È un gruppo di ragazzi volitivi, ci sono tanti giovani esordienti nella categoria consapevoli che per loro si tratta di una grande occasione. Tra tanti debuttanti assoluti o chi ritrova la massima serie con uno status differente, tutti hanno grande entusiasmo e lo si è visto fin dalle prime battute. Mancano ancora Dyson (arrivato ieri a Roma, ndr) - e Jefferson, ma i primi passi in allenamento sono stati interessanti». È soddisfatto del roster a disposizione? «Si, abbiamo fatto quanto di meglio era possibile, insieme al ds Spinelli abbiamo condiviso la scelta di comporre un mix tra giocatori più giovani ed altri con esperienza. Chiaramente ci sono delle scommesse bilanciate da qualche elemento più collaudato, ma siamo convinti delle scelte che abbiamo compiuto. Ci apprestiamo ad affrontare questo campionato con fiducia, ben sapendo che non sarà semplice, con due retrocessioni su diciassette squadre è come se ne scendesse una su otto e mezzo quando fino allo scorso anno era una su sedici. Ogni particolare sarà fondamentale, anche fuori dal campo, perché ci sarà tanta concorrenza». Che tipo di stagione dobbiamo attenderci? «La salvezza resta l'obiettivo primario, se poi dovesse arrivare qualcosa di più saremo tutti più contenti. È chiaro che nella testa c'è l'auspicio di alzare l'asticella, ma non possiamo permetterci di essere presuntuosi e pensare di salvarci facilmente, ci sarà da lottare e soffrire. La Virtus si riaffaccia in serie A dopo diversi anni e sarà importante consolidarsi a certi livelli, procedendo per piccoli passi. È stata un'estate di rinnovamento in cui abbiamo fatto un grande lavoro, in questo senso voglio esprimere il mio ringraziamento al direttore operativo Francesco Carotti che non si è fermato mai e insieme a Davide Ivagnes e Alan Di Forte ha rimesso in piedi una società da A. Sembra scontato, ma c'è tanto da fare ed è doveroso riconoscere i meriti di chi lavora nell'ombra per preparare la macchina alla corsa». Che scenario troverà la Virtus in serie A? «Ci sono tante squadre di valore, sarà una sfida vera e difficile, ci sono molti giocatori affermati e tanti che vorranno imporsi, con 5 o 6 stranieri per squadra le partite saranno sofferte e combattute. Il livello è elevato, la forbice tra le squadre sarà molto più stretta rispetto al passato». Quale sarà la chiave di volta per una stagione positiva? «Senza dubbio sarà il lavoro, servirà tanto lavoro di qualità da parte di tutti quanti. Inoltre sarà importante sostenere la pressione, rispetto all'anno scorso ci saranno più sconfitte