Basket Coach Pancotto «Voglio trasmettere i valori di Cantù» Alla partenza per il ritiro primobilancio del nuovo allenatore: «Playoff ? Salvezza? Il mio obiettivo è quello di creare una squadra», pinotti a pagina 57 ' Cesare Pancotto indica la via Basket Alla scoperta dell'Acqua San Bernardo Pancotto pensiero «Vorrei trasmettere i valori di Cantù» L'intervista. Primo bilancio per il nuovo allenatore «Gli obiettivi? Non pensate a salvezza, playoff o altro Vorrei parlare dell'unico che ho: creare una squadra» LUCA PINOTTI CANTÙ Sul pullman che parte stamattina per Chiavenna, Cesare Pancotto porta con sé la sua prima settimana di lavoro sul campo e l'affetto della gente, che lunedì l'ha salutato con grande entusiasmo. I primi giorni di lavoro in pale- stra, dividendosi il lavoro con il preparatore Oscar Pedretti, ha già dato qualche indicazione, ma guai a parlare di valutazioni o altro. «Il fatto è che è davvero troppo presto», esordisce il coach. Ma il tecnico della Pallacanestro Cantù, quando apre il libro, è un'enciclopedia vivente e, anche senza sbilanciarsi, il suo è sempre un racconto interessante. Non si diventa il recordman di panchine in serie A per caso, del resto. «Vorrei parlare di obiettivi, ma non pensate a salvezza, playoff o altro. Io ora ho un solo obiettivo: creare una squadra». Hai detto niente con nove elementi nuovi, di cui due - Clark e Wilson - non ancora visti, e in una fase di ristrutturazione società- ria: «Il primo cinque contro cinque lo vedremo contro Bologna. Stiamo investendo ogni secondo del nostro tempo nel formare un'identità nuova: questo è il mio vero obiettivo, riuscire a trasmettere i valori di Cantù in tanti elementi singoli che dovi-anno essere una squadra. Ecco perché il ritiro per me è una tappa fondamentale: vivendo fianco afianco 24 ore su 24, impareremo a conoscerci e a creare le giuste dinamiche». Per ora, Pancotto e il suo staff hanno svolto unlavoro preparatorio: «Lo chiamiamo prevenzione e condizionamento, il che vuol dire che abbiamo preparato muscoli e articolazioni per il lavoro che faremo a Chiavenna. Certo, qualche ideuccia nei nostri tre contro zero e in altre situazioni l'abbiamo messa, ma è un lavoro che vale soprattutto per me per capire in quale direzione andare. Difesa? Poco o niente, giusto per mettere qualche ostacolo fra i giocatori e il canestro». Lavoro ce ne sarà da fare tantissimo, inoltre la squadra è ancora da completare: «Infatti mi dispiace che manchino due pedine in ritiro, che sarà comunque utile per valutare Creek. Il mercato poi non è ancora finito e quello che è stato fatto finora è stato davvero importante. Della Fiori ha rifatto una squadra senzapila-stri, con grande dispendio di energia, investendo su tanti giovani». Pancotto vorrebbe anche svincolarsi dagli - ormai prossimi - pronostici/griglie del campionato: «Non mi importa se mi mettono primo o ultimo, noi dobbiamo solo pensare a diventare una squadra, partendo da una base tecnica, fisica e psicologica: sentiamo una grande responsabilità, in quest'anno particolare per Cantù e perla serie Aallarga-ta». E, sul possibile nuovo capitano, Pancotto non ha ancora deciso: «Ho già definito alcune responsabilità nella squadra, sul capitano abbiamo qualche idea. Dovrà essere un leader, un portatore di valori che io dovrò essere bravo a trasmettere». L. Spo. I «Adesso il ritiro sarà mia tappa fondamentale Staremo insieme e ci conosceremo» I «Mi dispiace che manchino due pedine Ma ci servirà a valutare Creek» I «Il mercato non è ancora finito II capitano? Qualche idea c'è e sarà un leader» Cesare Pancotto al "Toto Caimi" di Vighizzolo: da oggi sarà al lavoro a Chiavenna fotoservizio butti Yancarlos Rodriguez al lavoro tra i birilli Jason Burnell