"Dopo l'esperienza azzurra sono ancora più affamato per vincere con la Paffoni" Alessandro Grande ha partecipato con l'Italia alle Universiadi di Napoli Da domani sarà al lavoro a Omegna, in serata la festa con i tifosi DAVIDE BORETTI OMEGNA Si definisce «sereno per aver dato tutto», ma al contempo «affamato di vittorie». Perché se da una parte c'è la consapevolezza di un traguardo sfuggito solo all'ultimo tiro, dall'altra c'è la voglia di trasformare l'amarezza in un epilogo diverso. Sereno e affamato, appunto. Due contrasti da cui ripartire per Alessandro Grande. La Paffoni che domani si ri-tuffa nella preparazione si affida al playmaker eletto miglior giocatore dell'ultima serie B e della Coppa Italia. Una conferma che vale come un colpo di mercato. «Ma i premi individuali servono solo a ottenere l'obiettivo comune. Un percorso di lavoro di un anno mi ha portato al primo trofeo da senior, la Coppa Italia. Ho assaporato il gusto della vittoria e non voglio fermarmi». Per Grande è stata un'estate particolare, poco riposo e tanto basket: «Quattro giorni do- po la finale playoff persa ero già in ritiro con la nazionale». Studente di scienze motorie, 25 anni a novembre, ha partecipato alle Universiadi di Napoli: l'Italia ha chiuso decima. «Emozioni incredibili - racconta -. In particolare la cerimonia in uno stadio San Paolo pieno di passione». Da qualche giorno è tornato a Omegna, città piccola per un romano come lui, ma che lo ha adottato. «Lo stile di vita è diverso - ammette -. Ma la gente è calorosa, tutto l'ambiente ti circonda e fa sentire il senso di appartenenza». Un'atmosfera familiare che ritroverà domani: allenamento aperto dalle 17 alle 19 al PalaBagnella, poi «pizzata da Alfonso» tra squadra e tifosi come da tradizione in via Manzoni. Grande è già proiettata a nuovi traguardi. Anche se la parola A2 non la pronuncia. Ma è chiaro anche con un giro di parole quanto il regista tenga a quel traguardo: «Lavoro per tornare a misurarmi a un livello alto che ho affrontato da giovanissimo. Ora mi sento pronto e maturo». L'A2 l'ha as- saporata con Verona, Biella, Mantova e Latina. Vuole tornarci con Omegna: «Quando sono arrivato l'estate scorsa da Firenze abbiamo gettato le basi per un progetto biennale. Per vincere insieme, tutti». Ed è per questo che Grande promuove la mossa della società di confermare lo zoccolo duro della passata stagione: insieme a lui sono rimasti Arrigoni, Scali, D'Alessandro e Balanzoni. «Non è scontato in un mondo del basket che gira vorticosamente. Anche in vacanza siamo sempre rimasti in contatto, per restare uniti verso un obiettivo comune: provare a vincere insieme». Intanto è arrivato un nuovo coach (Giorgio Salvemini) e giocatori d'esperienza (Nelson Rizzitiello e Adrian Chiera, in primis). «Portano punti, esperienza e malizia per il traguardo comune», assicura. Perché a Grande i premi individuali non bastano più e tira dritto - sereno e affamato - verso l'obiettivo. E poco importa se la parola A2 non la pro