Una Dinamo versatile per capitan Devecchi e la sua 'famiglia" Basket, quattordicesima stagione di fila a Sassari per Jack «Abbiamo più tecnica, la finale scudetto ci darà energia» » OLBIA Guarda tutti dall'alto. Ma non dai 196 cm di altezza - tra i compagni c'è chi lo supera -quanto dalle tredici stagioni e le quasi 600 partite passate con i colori della Dinamo. L'annata numero quattordici è alle porte, glielo fanno notare durante le interviste e lo ammette lui stesso. A fine estate 2006 no, non avrebbe immaginato che sarebbe andata così. Anni e ancora anni dopo, Giacomo "Jack" Devecchi è il capitano, il primo a prendere parola alla presentazione della stagione 2019/2020 a fianco ai compagni, nuovi e confermati. Sarà lui a parlare di «dente avvelenato» per com'è finita con Venezia, sarà lui a trovar -ne subito la chiave ottimista: «Il vantaggio è che ora non abbiamo la pressione che avevamo nel post-scudetto 2015». Gli strascichi, quella finale persa a gaia 7, se li porta ancora dietro. Ma dal campionato passato c'è comunque tanto di buono da prendere e da conservare in vista della nuova stagione. «Di sicuro resta la striscia di 22 vittorie consecutive -così il capitano -, che è stato qualcosa di unico. Il vero trofeo che ci portiamo dietro è quello, da conservare con orgoglio perché fa capire quanto il livello del gruppo fosse alto». Non il solo talento dei singoli, quanto la forza dell'intera squadra: è stato il punto di forza, Devecchi ne è convinto, «Tutti volevano che la squadra facesse bene, ed era bello, in una partita Spissu faceva 20 punti, in quella dopo poteva essere Cooley e in quella dopo un altro ancora». È ciò che definirà «la gioia di giocale insieme», che ha portato il Banco a sfiorare l'impresa, ma che più in generale «ha sempre caratterizzato la pallacanestro e deve continuare a fallo». Adesso gli tocca fare la parte del capitano. Che poi in realtà sembra venirgli naturale. Ci so- no i neo arrivati da accogliere, un nuovo gruppo da unire. Quando palla, Jack Devecchi, 34 anni, si esprime quasi da coach. Non è il tipo estroverso alla Pozzecco, dà l'idea del leader calmo. «Chi viene conosce già il contesto, sa cosa vuol dire far parte della famiglia Dinamo, si tratta solo di capire le linee guida iniziali - analizza -, abbiamo perso Cooley che ci dava profondità, ma con chi è arrivato abbiamo acquistato tecnica. Stiamo andando verso una pallacanestro che predilige i ruoli intercambiabili rispetto a quelli fissi, anche noi ci siamo adattati». Tra le istantanee dei suoi 13 anni ci sono «tanto le vittorie quanto le sconfitte, son queste che formano davvero» perché, chiosa, «cerchi di trasmettere ai compagni certe sensazioni provate in modo da non ripeterle», quello che farà in questi giorni pensando alla nuova stagione. Paolo Ardovino Ieri due sedute, oggi il primo giorno di riposo totale Secondo giorno di lavoro al Geovillage di Olbia, ieri per la Dinamo Sassari. La giornata per i biancobl ù è cominciata agli ordini del preparatore atletico Matte Boccoli»!, che ha fatto lavorare il gruppo prima sulla sabbia e poi in acqua, in piscina, in un secondo momento tutti al GeoPalace per una seduta col pallone, dedicata in prevalenza al tiro. Nel pomeriggio pallone full time, con Gianmarco Pozzecco e il suo staff a inoculare con sempre maggiore incisività le loro linee guida tecniche e tattiche. Oggi prima giornata di riposo completo, domenica si riprende con due sedute in vista dei primi impegni ufficiali. Il 30 a Sassari in piazza Santa Caterina la presentazione della squadra alla città, il 31 e il primo settembre