Pavani promuove tutti «Fortitudo, mercato da 9» Basket II presidente: «PalaDozza piccolo per il derby» Massimo Seller! Bologna LA FORTITUDO riprende il filo del discorso da dove lo aveva lasciato. La Effe aveva salutato la passata stagione incontrando l'ampio gradimento dei tifosi. Si riparte da lì con la presenza in massa del popolo dell'Aquila a Lizzano che dimostra quanto il lavoro della società sia stato promosso a pieni voti. «Se dovessi dare un voto al nostro mercato - spiega il presidente Christian Pavani - penso che un bel 9 sarebbe ampiamente meritato perché la squadra mi piace molto e credo sia stato fatto un buon lavoro con l'intelligenza di cambiare gli obiettivi quando si è aperta la possibilità di ingaggiare Pietro Arado-ri». Un vero sogno che si realizza dato che il numero uno fortitudine da tempo seguiva l'esterno bresciano. «Era da due anni che dicevo al suo agente Riccardo Sbezzi che lo volevo nella mia squadra e la risposta era sempre la stessa: aspettare e avere pazienza sperando che prima o poi si verificassero le condizioni per portarlo in Fortitudo. Appena non è stato più un giocatore Virtus ne ho parlato con il coach Antimo Martino e il gm Marco Carraretto e abbiamo avviato la trattativa che non si sarebbe mai conclusa se il presidente della Fondazione Gianluca Muratori, attraverso il consorzio Innova, non ci avesse autorizza- to un extrabudget». L'arrivo di Aradori ha cambiato i piani della società e le strategie di mercato? «Siamo passato al 5 + 5 perché è un giocatore di grande valore che ha una lunga esperienza. E ha voglia di mostrare a tutti che cosa è capace di fare. Quando è stato tagliato dalla nazionale mi ha subito telefonato e gli ho detto che mi dispiaceva per lui, ma ero contento per la Fortitudo, perché poteva iniziare prima a lavorare con noi. Anche se H rimiri riolla errariffarlina ¦ I UUIU Uclla 9(| allllcfUllm «Piazza Azzarita è la prima scelta, come amministratore devo guardarmi attorno» il primo allenamento con la squadra lo svolgerà solo lunedì è già ben inserito nel nostro gruppo». NON CAMBIANO gli obiettivi del club sul campo. «Il nostro obiettivo è quello di ottenere una salvezza tranquilla. Una volta raggiunta allora potremo metterci a sognare, ma prima di allora dobbiamo tenere i piedi per terra e non concederci distrazioni. Sognare non costa nulla e voglio sognare. Prima devono esserci le condizioni per farlo». Il capitolo derby e dove si giocherà apre un'annosa questione legata alla capienza del PalaDozza. «Parto dalla premessa che si è parlato troppo di questa partita in Fiera e troppo poco del fatto che doveva essere parte di un progetto molto più esteso e che riguardava l'allestimento di una fiera del basket. Quando guardando i conti abbiamo visto che non c'erano le condizioni economiche per realizzarlo abbiamo detto che non eravamo più disponibili. Resta, però, un problema: le società di basket hanno solo due tipi di introiti, le sponsorizzazioni e il botteghino e se vogliamo continuare a portare campioni come Pietro dobbiamo o aumentare questi due voci o allargare i ricavi. Ci potrebbero essere maggiori guadagni dai diritti televisivi». IN ALTRE PAROLE il derby potrebbe non giocarsi in piazza Azzarita. «Da tifoso sono il primo a volerlo giocare al PalaDozza, ma da amministratore dico che non posso precludere nessuna strada che ci porti ad aumentare i ricavi. Quando siamo partiti eravamo in serie B e non c'era nulla. Oggi siamo una realtà che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che ha trovato la fiducia di un marchio come Pompea. Per programmare servono risorse certe e noi dobbiamo andarle a prendere dove ci sono». Messaggio molt