BASKET. Il pre-campionato ha messo in luce pregi e difetti della squadra di Pozzecco La Dìnamo c'è ma vince poco Tre successi e cinque sconfitte: cercasi equilibrio e identità " " " " UN PASSATO NELLA NBA L'ex MiLano Curtis Jerrells (32 anni) si sta confermando un giocatore capace di terminare l'azione, un "killer" negli ultimi secondi ma non adatto per cominciare gli schemi in attacco. Qui è in azione contro gli israeliani nel torneo "City of Cagliari" (Stefano Anedda) Sassari. Cantiere aperto. Soprattutto dopo le variazioni al progetto originale: la partenza dell'alapivot Polonara per il Baskonia (nella Lega dei campioni del mondo) e l'arrivo ritardato del lungo Ja-mel McLean, presente solo al torneo di Cagliari. Inoltre bisogna prendere una decisione sui tre aggregati: il pivot Maganza, l'ala Sorokas e il play-guardia Chessa. La Dinamo potrà tenerne al massimo uno. Con il primo appuntamento della stagione dietro l'angolo: sabato è in programma la semifinale della Supercoppa Italiana, contro il Cremona di Meo Sacchetti. Le ultime sconfitte, contro avversarie peraltro di ottimo livello, hanno mostrato un Banco combattivo, con interessanti idee da sviluppare, ma ancora alla ricerca di equilibri e identità in attacco e in difesa. I risultati Il bilancio del pre-campionato è di 3 vittorie e 5 sconfitte. Due successi sono arrivati contro formazioni di livello inferiore: a Olbia 89-79 contro Torino (A2) e a Oristano con gli svizzeri del Massa- gno 88-66. La vittoria di Olbia per 90-82 contro l'Efes Istanbul è stata poi annullata dalla sconfitta di Padru contro i turchi: 72-91. Gli infortuni di Pierre, Vitali e Gentile hanno tolto slancio e quelle piccole certezze acquisite nelle prime settimane: i biancoblù di Pozzecco hanno perso la finale di Oristano con Brindisi 87-90, a Nuoro con l'Hapoel Jerusa-lem dopo un supplementare 97-105 (forse la migliore prestazione tenuto conto delle tante assenze) e nel torneo di Cagliari contro squadre obiettivamente superiori: 60- 73 con una Milano dimezzata ma già plasmata in difesa da coach Messina e 87-77 con l'Hapoel Jerusalem. I singoli Marco Spissu è chiamato a un non semplice cambio di mentalità: un conto è entrare dalla panchina per dare un'accelerata al match, un altro partire in quintetto e dare i ritmi e le letture giuste alla squadra, che a volte vuol dire anche non correre. È poi l'unico vero play: l'anno scorso c'era Smith, quest'anno Jerrells che però è più una guardia e soprattutto è un terminale. Un killer negli ultimi secondi dell'azione, ma incostante al tiro e da non usare per portare palla e iniziare l'attacco. Gentile ha confermato la sua grande duttilità in tre ruoli anche in chiave difensiva: play (d'appoggio), guardia e ala piccola. Vitali ha una notevole completezza tecnica e tattica nelle due metàcampo. È il migliore tiratore da tre punti della squadra e può giocare sia guardia che ala piccola. Bucarelli sa fare di tutto come guardia, ma a oggi la fase difensiva è nettamente superiore a quella offensiva: deve costruirsi un tiro da fuori che dia un minimo di affidabilità. Devecchi come tiratore sugli scarichi è ancora meglio, anche se l'età (21) è a favore di Bucarelli. Pierre era partito decisamente meglio come condizione fisica dell'anno scorso: si è fermato per problemi fisi- ci, ma resta giocatore fondamentale sia per 0 post basso, sia per i rimbalzi, dove il Banco finora non ha entusiasmato. Paradossalmente Evans è l'ago della bilancia: chiarito che non può fare il "5" salvo che in emergenza e contro avversari bassi, ha finora convinto più per l'atletismo e l'aggressività, che per tecnica e letture. Ha compito ingrato: non far rimpiangere Polonara e Thomas quando giocava alapivot. Il centro Bi-lan è una certezza: intelligenza e tecnica da Eurolega. A McLean viene chiesto di sdoppiarsi: pivot e alapivot quando serve, ma sempre facendosi sentire