Paolo Conti, l'Italia e la voglia di rischiare dopo i mondiali II vice di Sacchetti: «Sui piovani gli addetti ai lavori facciano mea culpa» Paolo Conti, vice del Meo Paolo Conti racconta la sua avventura iridata nello staff dell'Italbasket di Meo Sacchetti. L'ex giocatore varesino, attuale assistami'coach del et. azzurro che fu suo compagno in maglia biancorossa nei primi anni '90, foto- grafa così la lunga estate azzima: «Finché non vedi dal vero non ti rendi conto della differenza tra livello internazionale e la nostra serie A. Un atleta esplosivo come Abass che da noi è incontenibile atleticamente è nella norma quando si gioca al top mondiale. La riflessione più ampia evidenzia che dietro i big c'è un buco: gli addetti ai lavori dovrebbero fare mea culpa perché tanti ragazzi non sono pronti ad affrontare il livello più alto del basket. I giovani che hanno voglia di emergere ci sono, servirebbe più voglia di rischiare ma i budget condizionano troppo...». Cosa ha provato nel vedere la festa finale della Spagna ripensando al più 4 azzurro a 4' dalla fine contro gli iberici? «E stata un'occasione persa; poi magari non saremmo arrivati al livello della Spagna, ma non abbiamo saputo coglierla. Chiaro che poi, in base all' analisi generale, sarebbe stato difficilissimo scontrarsi ancora con realtà di quel livello». Resta però la seconda chance del Preolimpico... «C'è la grande speran- za di dare il tutto per tutto, facendo tesoro da quello che abbiamo imparato in Cina. E' una opportunità ulteriore per provare a sognare fino all' ultimo; lo zoccolo duro dei Datarne, Belinel-li, Gallinai! e Hackett sente che ogni anno che passa hanno sempre meno chances con la Nazionale, dietro e' è il gruppo dei nati nei primi anni '90 ma saranno ancora loro i cardini della squadra al Preolimpico». Dunque a luglio del 20201'Italbasket all' ultima chiamata per Tokyo non sarà troppo diversa da quella vista in Cina? «Con Meo non ne abbiamo ancora parlato ma non credo ci saranno stravolgimenti, al di là degli adattamenti che il coach riterrà giusti. Cercheremo di andarci con la miglior squadra possibile, infortuni permettendo, provando a sfruttare le qualificazioni agh Europei 2021 a febbraio. Il lavoro però non è finito, lasceremo un po' decantare il tutto ma poi svolgeremo al