L'OPINIONE Difesa da riscoprire e i punti nelle mani di GIANCARLO PIGIONATTI Mayo è il nuovo timoniere (siib) Non può essere uno squadrone ma nemmeno una squadracela. Tra buona squadra e bella squadretta c'è differenza ma se questa Openjobmetis dovesse rientrare nel secondo caso I tifosi stessi, crediamo, non se ne dispiacerebbero sostenendola con passione ed entusiasmo nelle sfide più ardue. Al di là di ogni impressione personale, ora come ora, possiamo solo esprimere giudizi sommari mancando un confronto con i valori compiuti di tutte le avversarie in partite vere. Innanzitutto vien spontaneo chiederci se questa squadra, potenzialmente, sia più o meno competitiva di quella della scorsa stagione. Nella quale Varese giunse nona seppur con gli stessi punti della settima. Rispetto ad allora ha perso l'intero quintetto base, messo insieme, l'estate precedente, con qualche prurito, dal tecnico pavese attraverso tre nuovi innesti rispetto a quella formazione che giunse sesta. Le perdite più sensibili, fatalmente, sono quelle di Avramovic, martellante sino al ferro e vero leader e di Cain, vera cima sotto i cristalli grazie a una straordinaria costanza di rendimento. Come dire di due iniziali e teorici segni "meno" nel quintetto attuale potendone pure aggiungere un terzo ipotetico nel ruolo che era di Scrubb, discontinuo ma sempre reattivo e, nel complesso, efficace. A proposito di Cain, accasatosi a Brescia, in un club senza grande storia e per un pugno di dollari in più, vien da pensare che il "centro" americano, come qualche suo collega in passato, abbia voluto semplicemente cambiare aria, contento lui... Dispiaciuti noi nell'attesa di scoprire in un Sim-mons, un po' leggero ma agile, un elemento affidabile come accadde peraltro con Cain, un vero disastro qui agli esordi. Un segno "più" lo rappresenterebbe Mayo, sulla carta preferibile, come timoniere, a quelMoore del girone di ritorno. L'altro "più" è ascrivibile a Vene, di ritorno dopo una chiara dimostrazione come uomo-squadra. In panchina, al di là dei nostri prodi Ferrerò, Tambone e Natali, troviamo Tepic, superiore per dotazione tecnicaaSa-lumu ma non sempre incidente, visti i suoi trascorsi. Già, è un nostro vezzo considerare ipunti di media nelle mani di ciascun giocatore nell'avventu-rarciin un calcolo di potenzialità offensiva, seppur all'ingrosso, della squadra nel suo insieme. Ebbene il totale-punti dei biancorossi della scorsa stagione era di81,9. Ora bisogna sottrarne 68,5 ascri-vibiliagliex, ma qui si cela la curiosità più saliente. I nuovi compensano con i loro 69,8, pur, non tutti "fatturati" in serie A: Clark (14,5) e Mayo (14,6) in Germania, Simmons con 11,8 in A2 a Montegranaro. Non molti, ma applicazione in difesa, energia e compattezza sono un patrimonio dal quale ha tratto fortuna l'Openjobmetis di Caja. In attacco si confida nelle referenze dei "nuovi" americani, in particolare di Clark il quale intriga buone sensazioni seppur nel ruolo di non far rimpiangere perdutamente Avramovic. Ora come ora, considerata la partenza ad handicap, data, giust'appunto, l'assenza di Clark a fronte di un tremendo calendario iniziale, crediamo che questa Openjobmetis, anche per una certa leggerezza, possa patire un pò ' augurandoci una sua tenuta nel gruppo. Quinta o sesta fila in partenza fa poca differenza nell'attesa di una crescita, di sistema, di squadra a immagine