Dalmasson: «Trieste cresce bene» « Un precampionato migliore dì un anno fa. Dà morale vìncere in volata. Abbiamo fondo, non ancora brillantezza » Eugenio Dalmasson durante un time out Foto Bruni Roberto Degrassi TRIESTE. Il sorriso ostentato, il proclama e l'estasi della contentezza non li vedremo probabilmente mai perchè non appartengono al personaggio ma il precampionato svolto finora dalla Pallacanestro Trieste per Eugenio Dalmasson è sicuramente positivo. E non solo per le cinque vittorie consecutive tra trofeo Palladio, amichevole con il Lokomotiv Ku-ban e il MemorialBertolazzi. La squadra sta domando i finali in volata e presenta larghi margini di miglioramento. A Parma avete battuto il Sencur in semifinale segnando 96 punti e 24 ore dopo in finale avete tenuto Varese a quota 51. Una vittoria tutta attacco e un'altra figlia della difesa. Trieste ha più di una dimensione, insomma. Consideriamo che anche nei Palasport fa caldo e di questi tempi due gare in 24 ore si sentono. Impensabile correre a cento all'ora per due incontri di fila. Durante l'allenamento del mattino, prima della finale, avevo detto ai ragazzi che non dobbiamo accontentarci di segnare un canestro più degli avversari e avrei voluto una partita diversa. Ed è arrivata. Siamo stati molto più attenti, abbiamo concesso poco. É pur sempre precampionato ma quanto valgono le 5 vittorie di fila? Dimostrano che il gruppo sta crescendo. Aver vinto involata aiuta a tenere alto il morale e dà fiducia. Quando la lucidità e le forze sono venute meno, rispetto agli avversari abbiamo saputo esprimere qualcosa di più. Il lavoro fisico ha pagato. Forse siamo meno reattivi in avvio di gara rispetto ad altri ma emergiamo alla distanza. Dobbiamo ancora lavorare sulla brillantezza ma sappiamo che il tempo è dalla nostra parte. Altre note positive? Stiamo dimostrando una certa regolarità. Non abbiamo picchi ma nemmeno cali di rendimento, siamo costanti nel corso dei parziali. In questo precampionato non ci siamo concessi sconti. Abbiamo voluto affrontare squadre al nostro livello per far capire ai nuovi dove sono arrivati. I risultati sono soddisfacenti. Anzi, direi che in confronto a 12 mesi fa il rendimento in precampionato è stato migliore. Tra i nuovi Elmore fa ancora fatica. Gli mancano i canestri e in questo momento sente di non essere veloce come vorrebbe per poter esprimere al meglio il suo gioco. Conia crescita della condizione atletica si sbloccherà. Intanto mi piace rilevare che è un play che perde pochi palloni, ad esempio. I nuovi stranieri quanto sono entrati nei meccanismi della squadra? Servono tempo e pazienza. Nel frattempo hanno legato con gli altri giocatori, hanno voglia di allenarsi e di stare insieme. Ciascuno può migliorare. Può sembrare un paradosso, ad esempio, ma quello più indietro nella condizione in questo momento è inevitabilmente Jones. Ha perso diverse settimane di preparazione rispetto ad altri, gli manca la brillantezza e infatti sta attaccando poco il canestro, lui che è uomo da uno contro uno, ma con l'esperienza si rende utile comunque. Cooke, per fare un altro esempio, è un generoso, anche a Parma è planato tra il pubblico per recuperare un pallone ma deve gestire bene le energie: tende a dare tutto appena entra in campo e poi accusa i segni della fatica. Il progresso della squadra sarà la somma di questi dettagli. Contro il Kuban e a Parma mancava Strautins. Quando lo rivedremo? Ha già tolto le stampelle, gli accertamenti hanno dato finora segnali confortanti. Lui e lo staff fanno di tutto per un recupero il prima possibile. Venerdì si chiude il precampionato alla Bonifika Arena contro Capodistria. Anche in questo caso abbiamo scelto un avversario competitivo. A Gorizia ha