Sardara: porterò i Giganti nei bar che dicono no alle slot 11 presidente della Dinamo basket schiera la società contro il gioco d'azzardo Mesi fa la squadra aveva fatto da testimonial in una campagna anti-ludopatia Jaime Smith, Jack Devecchi e Jack Cooley nello spot contro le ludopatie girato a inizio anno di Andrea Sini » SASSARI «Porteremo i nostri giocatori nei locali che rinunceranno alle slot». Visibilità e pubblicità gratuita per compensare il mancato guadagno legato al gioco d'azzardo. Promessa di presidente. Nella lotta alle ludopatie la Dinamo Banco di Sardegna ha deciso da tempo di scendere in campo con una serie di iniziative di sensibilizzazione, ma ora - per usare una terminologia tanto cara agli sportivi - il club biancoblù ha deciso di fare un ulteriore step. «La ludopatia è una vera e propria piaga sociale - dice Stefano Sardara, patron del club sassarese -, dal gratta e vinci alle slot. Non si tratta di qualcosa di illegale e lo sappiamo tutti, ma è da considerare moralmente inaccettabile perché i danni che causa a livello sociale sono enormi. Si tratta di una causa alla quale te- niamo molto e infatti sono in via di definizione nuove iniziative». Nei mesi scorsi, nel pieno della stagione che ha portato la Dinamo sino alla finale scudetto e alla conquista della Fiba Europe Cup, i giocatori biancoblù sono stati chiamati a fare i testimonial di una campagna promossa proprio dal club di viaNenni. Il gigante americano Jack Cooley ci aveva messo il faccione, insieme al capitano Jack Devecchi e al play statunitense Jaime Smith: "facciamo squadra conno il gioco d'azzardo" era lo slogan scandito in un video che vedeva appunto come protagonisti e testimonial i tre giocatori. Una "partita" virtuale che partiva da un dato significativo: «457 milioni di euro bruciati in gioco d'azzardo in Sardegna nel 2017». Lo spot era stato presentato nel Palazzo della Provincia di Sassari alla presen- za, tra gli altri, di Vittorio Pelli-gra, esperto di ludopatia e docente di Economia all'università di Cagliari. E se nella Club House di via Nenni non c'è ovviamente traccia di "macchinette", il contributo dei Giganti del basket sassarese nella campagna contro la ludopatia non si esaurisce qui. «Dinamo e Fondazione Dinamo sono tuttora in campo con altri enti per studiare nuove campagne di sensibilizzazione - aggiunge Sardara -, in particolare proporremo di rendere disponibili i nostri giocatori per "premiare" in qualche modo con la loro presenza gli esercenti che decideranno di eliminare le slot dai loro locali». L'idea è appunto quella di compensale il mancato introito legato al "gioco" attraverso lo sfruttamento dell'immagine dei tesserati biancoblù, cioè giocatori e tecnici. Il progetto va definito ma la Dinamo è già in campo. Non solo per giocare a basket. ''tìJK'DUZIONERISERVATA Il numero uno della società di pallacanestro: «Non è qualcosa di illegale ma è moralmente inaccettabile perché i danni che causa a livello sociale sono enormi» Gli atleti sono da tempo in prima linea contro il fenomen