BASKET STORIE DI EX 'Chi sei?' gli urlano i tifosi E Nicolò in 22 minuti regala 11 punti e 4 assist PRESEASON DELLA NBA MELLI HA GIOCATO UNA BUONA GARA CONTRO GLI ATLANTA HAWKS IL SUO COACH: «OTTIMO LAVORO» E' PURE DIVENTATO-CANTANTE NICOLÒ AL PRIMO ALLENAMENTO APERTO Al SUPPORTERS HA DOVUTO ESIBIRSI IN UN BRANO DI MARVIN GAYE Andrea Russo «WHO are you? Who are you?». «Chi sei?» gli hanno domandato in coro i tifosi degli Atlanta Ha-wks non appena ha messo piede sul parquet... Hi America, my na-me is Nicolò Melli. Impareranno a conoscerlo, quel giocatore per loro sconosciuto, diamo loro tempo... Nelle scorse ore ha preso il via la preseason della Nba, cioè quell'insieme di partite che precedono la regular season della Lega numero uno del basket, e si può affermare, senza paura di esagerare, che il nostro concittadino abbia subito mostrato le proprie qualità nella sfida fra i suoi New Orleans Pelicans e gli Atlanta Ha-wks. In una notte in cui tutti i riflettori erano puntati sul debutto del compagno di squadra Zion Williamson, prodotto di Duke scelto alla numero 1 allo scorso Draft, Melli, con la sua solita sostanza al servizio della squadra, si è reso protagonista di una prova da 11 punti, 8 rimbalzi e 4 assist in 22 minuti sul parquet nella vittoria dei suoi per 133-109 nella ca- pitale dello stato della Georgia. Nelle statistiche, in particolare, risalta il minutaglie concessogli nella prima uscita da coach Alvin Gentry, un dato sul quale molti si interrogavano alla vigilia. Dopo il titolare Williamson, Nik è stato il lungo che ha trascorso più tempo in campo per i suoi, nonostante il reparto veda anche due ex prospetti quali Derrick Favore e Jahlil Okafor. «STASERA ha fatto un ottimo lavoro, dimostrando di saper realizzare diversi tipi di tiri nel gioco in attacco», si è complimentato coach Gentry. Il processo di ambientamento al differente stile di gioco americano, dunque, pare procedere bene per l'ex Fenerbahce, che, intanto, si è già calato appieno anche nella realtà a dir poco colorita di New Orleans, una città che ha saputo rialzarsi dopo essere stata investita in pieno nel 2005 dall'uragano Katrina. Domenica, d'altro canto, Melli si è dilettato in un'esilarante interpretazione canora di «Ain't No Mountain High Enough« di Marvin Gaye e Tammi Terrell in mezzo al parquet nel primo allenamento aperto ai tifosi. In Nba esiste infatti un'usanza che prevede un rito di iniziazione al microfono per tutti i nuovi giocatori. UNA SORTA di benvenuto da parte dei veterani per far sciogliere il ghiaccio ai rookie. Dopo altre quattro gare di preseason, il 23 ottobre, nel debutto della regular season contro la Toronto del suo ex coach a Milano Sergio Scario-lo, oggi assistente in Canada, Melli diventerà l'ottavo italiano di sempre in Nba dopo Hank Biasat-ti, Vincenzo Esposito, l'ex Reggio Stefano Rusconi, Andrea Bargna-ni, Gigi Datome e i giocatori attualmente presenti nella Lega, Marco Belinelli a San Antonio) e Danilo Gallinari ad Oklahoma City. Durante l'anno, però, spazio anche a sfide con i paisà italo-americani Ryan Arcidiacono (Chicago), Donte DiVincenzo (Milwaukee) ed Alex Caruso (Los Angeles Lakers), oltre a coach Mik