DA OGGI IN EDICOLA LA DINAMO: IL SOGNO IN UN LIBRO Il Poz festeggia la Fiba Europe Cup di MARIO CARTA Domani a mezzogiorno c'èlaDinamo. E oggi la presentazione del libro della Nuova "Una Dinamo da sogno", subito disponibile in edicola. Un libro per rivivere la passione Dinamo con immagini e ricordi che vanno dritti al cuo -re, dolci come le vittorie, e l'amaro fa onore perché non è mai sconfittama attesa della prossima vittoria. Una Dinamo che però guarda sempre avanti senza dimenticare. Ed ecco che domani c'è Trieste, e si torna agli anni Ottanta e alla serie B, a Tan-jievic che a 5'dalla fine cambia l'intero quintetto e vince ma la Dinamo si prende la A2 a Siena per cominciare la sua Storia. Era la Dinamo, e Dinamo è rimasta. Stefano Sardara dieci giugni fa lo aveva detto: "Questo è un elefante, lo mangeremo pezzo per pezzo. A ciascuno il suo". La strategia ha pagato. La Dinamo in dieci anni di anni di serie A è diventata la Dinamo di oggi, quella che ha vinto due Supercoppe italiane, due Coppe Italia, uno scudetto e un Fiba Europe Cup e che celebriamo nel volume della Nuova da oggi in edicola. Ma i trofei non dicono tutto, e i tifosi che domani alle 11.58 applaudiranno i 12 schierati dal Poz faranno magari un po' più attenzione al tredicesimo, al quindicesimo, agli altri. A tutta l'altra Dinamo che sta dietro le quinte e che la muove, la crea, la sostiene e la rende vincente. I giocatori, sì. Lo staff tecnico. Anche. Ma dietro le quinte ogni giorno ogni ora ogni minuto prima di Dina- UN SOGNO DA RIVIVERE CON PASSIONE di MARIO CARTA mo-Trieste di domani c'è una squadra che lavora sempre per vincere. La Dinamo. La Dinamo che non va in campo è fatta di scouting, di biglietti aerei, di appartamenti da trovare, di traduttori e asili per i bambini degli americani. E' fatta di rapporti internazionali con Fiba e Uleb consolidati e ottimi, di una Sassari che dal PalaSerradimigni ha fatto del basket Dinamo un evento saldo, un fenomeno isolano e non isolato, in una continuità territoriale sportiva che va oltre ogni logica commerciale e politica. La Dinamo oggi è un'altra. McLean e Jerrells col cavolo che sarebbero atterrati ad Alghero, se la Dinamo non offrisse garanzie. E visibilità. Prendiamone atto del rispetto internazionale di cui gode la un tempo piccola società bian-coblù, della capacità di un gm come Federico Pasquini di sco- vare e valorizzare ogni stagione nuovi talenti - da Lawal a Thomas -, della feroce determinazione della dirigenza nel voler crescere ancora, passo dopo passo perché solo da una società solida arrivano risultati solidi. I giocatori fra loro parlano, il tam tam funziona ben oltre i social e oggi Dinamo vuol dire fiducia. L'elefante spezzettato di Sardara è stato digerito, adesso la Dinamo l'elefante lo ha trasformato in un tanto agile quanto incisivo meccanismo che spazia fra sociale e sport, con un piacevole aliar -gamente al femminile. "Signori la Dinamo", dirà lo speaker domani alle 11.59. Ma dietro c'è tanto altro, ci sono tutti gli spettatori del PalaSerradimigni e c'è tutta la Sardegna, che coinvolta con i giusti modi da Cagliari a Sassari e da Nuoro a Oristano ha impalato che la Dartita è solo l'in